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VINCENZI, FONDAZIONE CRMI: “AIMAG PATRIMONIO DAL SALVARE IN QUANTO VALORE AGGIUNTO PER IL TERRITORIO” - Indicatore Mirandolese

VINCENZI, FONDAZIONE CRMI: “AIMAG PATRIMONIO DAL SALVARE IN QUANTO VALORE AGGIUNTO PER IL TERRITORIO”

“La multiutility è espressione di qualità dei servizi e contenimento delle tariffe oltre che elemento di vicinanza ai cittadini”

“Se Aimag è importante per il territorio? Fondamentale direi: per i servizi che eroga per qualità e contenimento delle tariffe, che i cittadini non possono perdere.” Parte da qui Francesco Vincenzi presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, la sua riflessione su Aimag a seguito dei recenti fatti che hanno visto la fine del patto di sindacato. “E non li possono perdere – continua – se guardiamo ai benefici di famiglie ed imprese in un momento come quello attuale, segnato da crisi energetiche ed internazionali, ma pure in un’ottica di futuro. Avere una multiutility, radicata sul territorio che da lavoro a tante persone è un elemento essenziale di vicinanza ai cittadini. E proprio per il valore aggiunto che rappresenta riteniamo che, non solo non si possa perdere la governance, ma nemmeno quella gestione puntuale conosciuta fino ad oggi.”

Un valore aggiunto per Mirandola, l’area nord e i Comuni del mantovano?

“Esattamente. Penso che la scelta dei Comuni mantovani, come altri, di entrare in Aimag fosse proprio mirata ad andare a valorizzare e riconoscere un lavoro straordinario di vicinanza al territorio. L’azienda ha sempre riconosciuto ai suoi soci dividendi importanti che hanno permesso ai Comuni di fare scelte utili per la comunità. E così è stato anche per la Fondazione nonostante per noi Aimag rappresenta semplicemente una partecipazione finanziaria.”

Che genere di ripercussioni rischiano di generarsi con la fine del Patto di sindacato e l’entrata nel CdA di Hera?

“L’aspetto più importante è l’allontanamento di Aimag dai cittadini, oggi un elemento di distintività rispetto ad altre multiutility. Aimag, è riuscita nel tempo ad avere performance importanti. Perdendo la maggioranza pubblica, le scelte che vanno a profilarsi sono diverse dal passato, col rischio di vedere incrementi tariffari sui servizi, diversi da quelli che conosciamo oggi. Altro tema importante poi è quello degli investimenti. Fino ad ora le garanzie ci sono sempre state e l’azienda è cresciuta. Con la fine del Patto di sindacato al momento non c’è alcuna chiarezza in merito e per il futuro.”

Come ha recepito – e come si colloca – la Fondazione in questo nuovo scenario?

Abbastanza sorpresi e perplessi su come è evoluta la situazione. Per la Fondazione Aimag una partecipazione finanziaria i cui dividendi approvati dall’assemblea dei soci vengono reinvestiti su tutti quei territori dove la Fondazione opera. Proprio per la ragione di non di secondaria importanza qual è la territorialità, come Fondazione siamo vicini a tutti i sindaci e ai Comuni che vogliono difendere questa territorialità e che sentono Aimag come un bene proprio. È nostra intenzione cercare di operare affinché l’azienda rimanga vicino al territorio, sul territorio, del territorio e soprattutto espressione del territorio. Al fine di continuare a garantire quei dividendi che fino ad oggi ci hanno permesso di poter dire che conviene avere la partecipazione in Aimag. Diversamente dovremmo con grande dispiacere fare scelte che oggi non siamo chiamati a fare ma che in futuro ci troveremmo costretti, qualora non si tornasse ad una condivisione di intenti da parte di tutti i soggetti soci.”

Cosa si pensa e si dice e in giro sulla questione Aimag?

“Purtroppo avverto poca conoscenza rispetto a quanto accaduto e su quanto sta accadendo. E questo è pericoloso. Hanno fatto bene i sindaci, scelta per altro da noi apprezzata, ad organizzare degli incontri informativi pubblici a riguardo, perché i cittadini rischiano di scoprire cosa significa perdere la governance pubblica di Aimag, a cose avvenute e sulla loro pelle. Posso dire che riteniamo opportuna e pragmatica la scelta di queste Amministrazioni comunali dell’Area nord e del mantovano, preoccupate per quanto sta accadendo di informare le loro comunità. È un’azione soprattutto di tutela per quanto riguarda la loro figura anche dal punto di vista giuridico, rispetto alla scelta fatta anche dagli altri Comuni. I cittadini debbono essere a conoscenza del percorso che i sindaci dell’area nord e del mantovano hanno intrapreso per difendere quello che continua a rappresentare un valore aggiunto per il territorio. Perché è importante oltre che doveroso raccontare, a tutti quello che sta succedendo.”