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PRESENTATA LA NUOVA SEDE DELL'AVIS - Indicatore Mirandolese

È stato presentato nei giorni scorsi presso il municipio di Mirandola, il progetto della futura sede dell’Avis mirandolese che sarà realizzata all’interno dell’ospedale cittadino. La sede si svilupperà a piano terra in quella che era la citopatologia, comprenderà, quindi tutti gli spazi a destra e a sinistra del corridoio che si trova entrando nel corpo dell’ospedale dietro le camere ardenti, dove sarà l’ingresso principale. Avrà una superficie calpestabile di circa260 metriquadrati, una sala prelievi con 12 poltrone, sei per sangue intero, sei per plasma. Segreteria, ambulatori, sala di attesa, punto ristoro si collocheranno tutti in questa area. La sede, quindi, pur restando all’interno dell’ospedale, storica peculiarità dell’Avis mirandolese, sarà completamente autonoma, potendo fare riferimento in caso di necessità sui servizi ospedalieri. «Uno dei principi che ci ha sempre sostenuto – spiega Libero Montagna, presidente dell’Avis mirandolese – è stato quello di restare con la nostra sede all’interno dell’ospedale con cui abbiamo sempre collaborato in modo proficuo. L’importo del primo e principale stralcio sarà di 250.000 euro, a totale carico dell’Ausl, mentre per il secondo stralcio è previsto un impegno di 100.000 euro, a cui dovremo provvedere autonomamente, cercando tra i sostenitori locali. I lavori saranno eseguiti da un’impresa individuata dall’Ausl». Il primo stralcio dell’intervento dovrebbe concludersi entro fine anno, consentendo all’Avis di essere già operativa nella nuova sede. Montagna conclude ringraziando tutti i soggetti che si sono impegnati per consentire la realizzazione della sede: «Grazie  al presidente dell’Avis provinciale Maurizio Pirazzoli, al direttore generale dell’Ausl Mariella Martini, all’architetto Alba Bassoli, all’Amministrazione comunale di Mirandola, al direttore del distretto sanitario Mario Meschieri per il coordinamento con la direzione sanitaria di Modena, a Maria Grazia Zagnoli in rappresentanza dell’Ant, ai medici Mauro Marazzi e Sergio Penitenti, in rappresentanza dell’Amo e tutti gli altri».

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