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IL CORPO DI PENNAC - Indicatore Mirandolese

IL CORPO DI PENNAC

 

  • Titolo: Storia di un corpo
  • Autore: Daniel Pennac
  • Editore: Feltrinelli
  • Anno: 2012
  • Pagine: 341
  • Prezzo: 18,00 €

 

Si parla da sempre di anima e corpo come di due mondi separati tra loro, sebbene entrambi costituiscano noi come persone. Da sempre diciamo che amiamo con tutta l’anima, che ci mettiamo l’anima nelle cose che facciamo, parliamo dell’animo buono e gentile di qualcuno, le abbiamo perfino dato un peso asserendo che perdiamo21 gramminel momento in cui moriamo.

Non ci soffermiamo, invece, a parlare del nostro corpo e dei suoi cambiamenti. Lo vediamo in televisione come un oggetto, come qualcosa da esibire in una mostra. Qualcuno più di altri cura il suo aspetto ma il libro di Daniel Pennac, “Storia di un corpo”, mi ha fatto ricordare quanta poca importanza diamo alle sensazioni del nostro corpo.

All’inizio devo ammettere che non ero riuscita ad “ingranare” e ho letto altre cose nel frattempo, poi ad un certo punto è scattato qualcosa e ho iniziato a ritrovarmi in quelle righe. Ho iniziato ad essere curiosa di sapere come sarebbe cambiato il protagonista, di sapere come avrebbe descritto certi momenti. Ho sorriso sul modo di affrontare alcune situazioni, ho riso in alcuni passaggi divertenti e mi sono ritrovata a rimproverarmi per non aver mai fatto particolare attenzione a quello che succede al mio corpo quando provo determinate sensazioni che ho ritrovato nel libro.

Osserviamo dall’esterno la vita del protagonista attraverso il diario del suo corpo che inizia a scrivere all’età di dodici anni e che aggiornerà costantemente per il resto della sua vita. Condividiamo il modo selvaggio di giocare nella prima parte, le prime scoperte in amore, per poi arrivare a quando si diventa genitori fino ai primi “acciacchi” con l’età che avanza. Sempre con sincerità, con umorismo, allegria e commozione, si arriva a capire che tutto di noi è degno di essere ricordato in quanto è stato vissuto. Si capisce quanto la vita di tutti noi si possa riconoscere, come un enorme grande tatuaggio, sul nostro corpo e su quanto questo venga segnato e ci appartenga, mentre durante tutta la nostra vita, ci accompagna e ci accudisce.

 

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