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AL MAO, ABADE E IL GATTO CON LA POLENTA - Indicatore Mirandolese

AL MAO, ABADE E IL GATTO CON LA POLENTA

Andava male al Castello Pico, ma non si scherzava nemmeno in via Francia Corta, dove abitavano diverse famiglie. C’era, per esempio, il signor Mascherini che vendeva acqua e bibite, la signora Gigina Scaramuzzi che faceva la parrucchiera, Paganelli che suonava, Enrico Neri che era il custode del campo sportivo, Innocenzo Rebecchi, detto “Al Mao”, affezionato ai gatti, Ruggero Rebecchi “Al Puff” suonava la chitarra, ma quando aveva bevuto qualche bicchiere in più la rompeva sulla testa di chi lo faceva arrabbiare.

Nella via abitavano anche Mussani, Furlani, Paganelli, Attilio Baraldi. Golinelli vendeva la frutta, Lucia Mascheroni commerciava in elastici da mutande, limoni e noci moscate e quando passavano i potenziali clienti cantava loro: «Maria la fa i turtei, lan da gninta ai so fradei, i so fradei i fan la panada in dan gninta a crapa pelada (Maria fa i tortelli e non dà nulla ai suoi fratelli, i suoi fratelli fanno la panada e non danno nulla a crapa pelata)». Infine nella via viveva anche al Nadar da ven che era il cognato del “Gob” Rasani. La via era popolata da più di cinquanta ragazzi.

Di storielle su queste famiglie ce ne sono davvero tante, ma questa volta vi racconto quella della nevicata.  A quei tempi la neve veniva spazzata con la “puiana” tirata dai cavalli, poi diversi spalatori la ammucchiavano in piazza Marconi, facendo diversi cumuli che restavano lì per tutto l’inverno. Siamo alla finestra e scorgiamo Rebecchi che, con una sporta in mano, scava nel mucchio di neve e nasconde la merce al fresco, chiude il buco e se ne va.

Dopo qualche minuto ecco arrivare Abade che scava nella neve e “prende in prestito” la sporta. Passano una decina di giorni, torna Rebecchi e comincia a scavare, ma non trova nulla. Dopo un po’ arriva Abade che gli chiede cosa stia facendo. «Ho messo qui il mio gatto, ma non lo trovo più» risponde Rebecchi senza smettere di cercare nella neve. «Te lo avranno rubato i tuoi amici» suggerisce Abade che in realtà sa benissimo che fine ha fatto il gatto, visto che l’ha preso lui. «Impossibile, non c’era nessuno in piazza…» replica Rebecchi. «Allora continua a stramnar la nev (Allora continua a spargere la neve)». Il povero Rebecchi non demorde e continua a cercare. Ma Abade, il gatto l’aveva già mangiato con gli amici, accompagnato dalla tradizionale polenta. Ma questa è un’altra storia…

 

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