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AIMAG: LA LEGA PUNTA I PIEDI - Indicatore Mirandolese

AIMAG: LA LEGA PUNTA I PIEDI

“Dopo le perdite della Pretura e del Giudice di Pace, la chiusura di interi reparti del Santa Maria Bianca – migrati a Carpi per rafforzare il Ramazzini – la Cispadana mai realizzata e la Canaletto mai ampliata, l’Area Nord è stata scippata anche di Aimag. Nata a Mirandola nel 1964, in pochi anni è diventata la multiutility di riferimento per 21 comuni, una delle prime d’Italia per solidità e qualità dei servizi, un gioiellino per vicinanza al territorio, tariffe, utili, valore occupazionale e indotto, e anche per questo il PD della via Emilia ha deciso che la dovesse espropriare Hera.

Imbarazzanti sono i silenzi di Palma Costi, consigliere regionale di riferimento e della segreteria provinciale PD guidata dal Sindaco di Soliera Solomita; puerili le deboli prese di posizione del PD locale che ne hanno dimostrato l’irrilevanza; ignava e pilatesca l’astensione del Sindaco di Concordia che è stato un vassallo dell’operazione; imbarazzanti le giustificazioni relative alla maggioranza pubblica del CdA e gli inviti a firmare un nuovo patto di sindacato dopo l’espulsione di interi territori dalla governance aziendale.

Va invece riconosciuta la correttezza dei Sindaci di San Prospero, Medolla, Cavezzo, San Possidonio e Camposanto, che indipendente dalla collocazione politica, hanno lottato al fianco di Mirandola, San Felice e al Basso Mantovano nel difendere la territorialità e il totale controllo pubblico. Non sono bastati però gli incontri, i comitati, i pareri legali e di Atersir, e un bilancio sano votato all’unanimità – che ha sconfessato tutte le falsità dette pretestuosamente sullo stato di salute aziendale – per mettere al sicuro Aimag dall’arroganza del Sindaco di Carpi Bellelli e dalle spinte monopolistiche di Regione ed Hera. Con atto di forza è stato azzerato il patto di sindacato, occupato tutto il consiglio di Amministrazione – quattro membri a Carpi e alle Terre d’Argine, ed una ad Hera – e promesso a quest’ultima il direttore generale, che in un secondo momento diventerà amministratore delegato.

Ci attendono ardue battaglie, per la tutela di servizi, tariffe, dipendenti e per il relativo indotto, che siamo pronti a combattere, senza la minima esitazione, facendoci promotori anche di azioni legali in tutte le sedi e a tutti i livelli: contabile (Corte dei conti), amministrativo (Consiglio di Stato) e penale”.