Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image
Scroll to top

Top

No Comments

QUANDO LA BASSA VIAGGIAVA IN TRAM - Indicatore Mirandolese

QUANDO LA BASSA VIAGGIAVA IN TRAM

Sarà presentato a Mirandola (atrio delle Scuole Medie “Montanari”) giovedì 21 marzo alle ore 21 “Quando la Bassa viaggiava in tram”, volume promosso dal Comune di San Prospero con il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Il libro (edito da CDL edizioni di Finale Emilia ed in vendita a 18 euro) è scritto a 4 mani da Fabio Casini e Fabio Montella (con un intervento di Umberto Casari). Al centro vi sono le vicende socio-economiche della Bassa modenese, condizionate dallo sviluppo del suo sistema di trasporti, ed in particolare delle ferrovie prima e dalle strade poi. La presentazione mirandolese è organizzata dalla Biblioteca “Eugenio Garin”. A parlare dei temi del libro, insieme agli autori, sarà il Sindaco di San Prospero, Mario Ferrari.

Fino ad oggi mancava uno studio su un tema così importante. Frutto di un’accurata ricerca in numerosi archivi pubblici e privati, “Quando la Bassa viaggiava in tram” fornisce elementi di comprensione per il presente ed indica anche alcuni suggerimenti per il futuro, dopo gli eventi sismici che hanno così gravemente danneggiato quest’area. Al centro vi sono le vicende delle linee e dei mezzi di trasporto che nei 150 anni dell’Italia unita hanno accompagnato e favorito lo sviluppo della Bassa modenese, ma anche idee e progetti rimasti sulla carta che avrebbero potuto far compiere un ulteriore salto di qualità all’Area Nord. «Questi ed altri temi – spiegano i due autori – non avevano avuto finora una trattazione unitaria ed approfondita, come nel caso del mitico tram a cavalli di Mirandola, che collegava la stazione di Cividale con il centro storico, oppure della grande linea ferroviaria incompiuta Mirandola-Novellara o del trasporto automobilistico da e verso San Prospero».

Tante le curiosità. In pochi sapevano, ad esempio, che a Mirandola erano presenti tre stazioni ferroviarie o che per il tracciato della linea ferroviaria Bologna-Verona la città dei Pico arrivò persino a presentare un ricorso al Re (da questi respinto). In allegato al volume vi sono poi numerose “chicche”, come il passaggio di Hitler alla stazione dei treni di Mirandola e San Felice (con i proprietari che si affacciavano sulla linea costretti dai podestà a coprire le concimaie e a ridipingere le case…) oppure l’arrivo del mitico convoglio di Buffalo Bill, a Modena con il suo “Wild West Show”, oppure ancora gli effetti delle due guerre mondiali sul sistema dei trasporti della Bassa.

Il ricco materiale presente negli archivi storici locali ha consentito di ricostruire nel dettaglio una vicenda tanto importante quanto affascinante. «Nella mente dei nostri nonni – proseguono i due autori – il trasporto costituiva una valida opportunità per il lavoro, oltre che una possibilità per estendere i commerci e per raggiungere famigliari lontani. Oggi la situazione è cambiata: si viaggia molto di più e il mondo è, si può dire, alla portata di tutti. Ciò che rimane immutata è l’importanza di rapidi ed efficienti collegamenti: si pensi a quanto siano decisivi oggi i trasporti per le nostre imprese, così danneggiate dai terremoti del 20 e del 29 maggio scorsi». Il libro di Casini e Montella è arricchito dalle prefazioni dell’Assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli e del Segretario Generale Uiltrasporti Emilia Romagna Maurizio Lago e dalle introduzioni del Sindaco di San Prospero Mario Ferrari e del Presidente della Fondazione CRM Edmondo Trionfini.

«Dai faldoni d’archivio sono emersi splendidi spaccati di vita quotidiana, a volte commoventi e spesso curiosi. Negli scaffali sono contenute le aspirazioni della gente della nostra terra che il trasporto ha contribuito a migliorare», concludono gli autori. La ricerca segue un “taglio” più umano che tecnico, essendo il primo sicuramente più interessante per tutti i potenziali lettori del volume. Il libro, edito da CDL di Finale Emilia, è corredato da una ricca ed inedita documentazione fotografica e da un testo dello scrittore Antonio Delfini sulla stazione di Cividale, con introduzione del prof. Umberto Casari.

Submit a Comment