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IL CALCIO DEL "CRATERE" SOFFRE ANCORA - Indicatore Mirandolese

IL CALCIO DEL “CRATERE” SOFFRE ANCORA

Per un Sassuolo che conquistala Serie A, un Modena che quasi la sfiora, un Carpi che vola in serie B e un Castelfranco che poteva essere ripescato in C, iI calcio nella Bassa del… cratere segna un bilancio in chiaroscuro. Più scuro, fosco che chiaro, viste le enormi difficoltà che hanno dovuto soffrire le tante associazioni dilettantistiche che provano a seguire in tempi difficili lo sport più amato nel mondo.

Provando a fare un bilancio della stagione che si è conclusa d inizio estate e di quella che si profila all’orizzonte, infatti, non c’è da stare allegri. Cominciamo da Medolla, dove il ritorno a stagione avviata di un grande Razzaboni non ha impedito ad una associazione di nobili tradizioni di retrocedere nuovamente, questa volta in Seconda categoria. Sarà proprio il mitico ex bomber a dover tentare la risalita.

Poco più in là, il Cavezzo che pochi giorni prima del terremoto era stato promosso in Prima categoria se ne ritorna con una dolorosa retrocessione in quella inferiore. Che dire poi del Concordia, la associazione che gioca a due passi dalla sede della Cpl che guida il Modena? Un’altra amara retrocessione, anche qui, dalla Promozione alla Prima Categoria. Toccherà al nuovo allenatore Zironi  guidare il riscatto, che potrebbe essere innescato da un sospirato ripescaggio, così come la società del presidente Marchesi ha chiesto.

L’anno del terremoto, poi, come noto ha letteralmente cancellato alcune delle altre associazioni dai campi della domenica: la Roveretana ha rinunciato alla Seconda categoria. Il posto le spetterebbe per la prossima stagione, perchè la federazione così ha deciso, ma la decisione non è ancora stata ufficializzata. La mitica Possidiese non c’è più. Anche la Quarantolesenella passata stagione ha chiuso i battenti. Ma questa estate, dopo lunghe riflessioni, un gruppo si è ricompattato e – sempre in virtù della deroga concessa dalla federazione – la squadra ricomparirà ai nastri di partenza della Prima categoria, con mister Claudio Benatti.

E Mirandola? Per un anno la Folgore ha provato a rilanciare il calcio in città, con un ottimo campionato in Seconda, ma all’orizzonte c’è chi vede ora tanto legittimo spazio per i giovani, che vorrebbe dire ambizioni assai meno alte. Già, perché nella storia di Mirandola sembra che per il calcio importante di qualche decennio fa si dovrà aspettare, ancora a lungo.

Poco più in là, in Eccellenza, resiste solo il San Felice, che tuttavia un anno fa, prima di una salvezza inattesa e un po’ miracolosa, di cui è artefice un gruppo di ragazzi di Mirandola e dintorni, incluso mister Pellacani, sembrava destinato ad una mesta iscrizione alla Terza categoria. San Felice riparte da quel gruppo, nella speranza di soffrire un po’ meno.

Da quelle parti fa eccezione Rivara. Forte dell’alleanza con il gruppo ex Possidiese, la squadra di Pecorari ha fatto il salto, raggiungendo l’agognata Seconda. Detto di un Camposanto che ha a sua volta rischiato, di una Massese che ha meritato di restare in Seconda e di uno Junior Finale che è un esempio per il settore giovanile e per intraprendenza, a distanza di un anno le nubi non sono dissipiate.

Già, perché nella tempesta della crisi economica che ha allontanato gli imprenditori e sponsor dallo sport, si profila un’altra tempesta: quella dei controlli dell’Agenzia delle Entrate, che nelle aree limitrofe ha significato controlli pressanti, contestazioni e presunzioni pesanti e sanzioni che stanno inducendo tanti a rinunciare allo sport, specie quanti lavorano pensando ai giovani, a volte in ingenua ma imprescindibile onestà. Per il cratere sarebbe troppo, troppo per pensare di competere con gli altri colossi del calcio modenese. 

 

Alberto Setti

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