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ECCO PERCHE' LASCIO IL PDL - Indicatore Mirandolese

Cari mirandolesi e non bentrovati. Preferisco provare a spiegare con una nota, seppur breve piuttosto che con un semplice post, la decisione di lasciare il Pdl e aderire al nuovo movimento politico Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Sono stata in silenzio per alcuni giorni, leggendo apprezzamenti e critiche, incoraggiamenti e stroncature. Alcuni mi hanno colpito per la durezza e per la cattiveria, altri per la fiducia. Per me, si é trattato di una scelta facile perché di coerenza e di continuità con le posizioni e le idee che sostengo da anni, ma difficile  sotto il profilo dei rapporti umani e dell’impegno di un decennio. Volevo un partito più democratico, volevo un rinnovamento della classe dirigente, volevo dirigenti senza ombre giudiziarie, volevo una chiara linea politica. Consideravo e considero sbagliata la sesta candidatura di Berlusconi a Premier.  Nel 2008 con molti mal di pancia seguii il percorso di Alleanza Nazionale nel Pdl. Allora pensai che fosse per la destra italiana un suicidio (voluto consapevolmente da Fini). I risultati elettorali mi dimostrarono che il nostro elettorato voleva semplificazione con un partito unitario del centrodestra. Insieme a tanti ci convincemmo che la sfida era tutta nell’orientare il partito verso le nostre posizioni. Tutto questo si è rivelato impossibile. Tra noi e quasi tutti gli ex di Forza Italia c’è una netta differenza antropologica. Il Pdl ha preso i peggiori difetti di Fi e An. È prevalsa la logica del partito di plastica e liederistico. Nessun collante ideale ma per lo più volontà di gestire potere. Correntismo esasperato. Un garantismo estremo trasformato in impunità. Personaggi indegni mandati nelle istituzioni. Inesistente selezione per merito. Mi chiedo: ora che esiste un’alternativa seria al Pdl perché non aderire? Nonostante alcune differenze, riconosco a Giorgia Meloni coraggio e capacità di rappresentare un patrimonio ideale dimenticato dai colonnelli ex An. Sul piano politico è praticamente l’unica a difendere e affermare il primato della politica sulle logiche dei poteri forti bancari e massonici, la sovranità nazionale, la giustizia sociale in favore di giovani precari e disoccupati, la partecipazione nel partito attraverso il metodo delle primarie a tutti i livelli. Mi sento infatti a casa mia quando leggo che in Fratelli d’Italia non saranno candidati i condannati anche solo in primo grado, quando sento che i parlamentari verranno scelti tramite primarie interne (per superare le logiche del Porcellum). Mi sento a casa quando leggo che Fratelli d’Italia rifiuta categoricamente l’ipotesi di un Monti bis perché rappresenta un attacco alla sovranità nazionale, quando sento che se alleati con altri partiti di centrodestra varrà la logica delle primarie (non celebrate): esprimerà il candidato premier la forza politica della coalizione che prenderà più voti. E mi sento ancora oggi a casa mia nelle Istituzioni che rappresento rispondendo ai miei colleghi che hanno chiesto le mie dimissioni dagli incarichi di Consigliere comunale oltre che dall’Unione. Io non ho tradito i miei elettori, anzi forse sì. Li ho traditi rimanendo fino ad ora in un partito in cui né io né loro ci riconoscevamo più. Il senso di delusione che c’è nell’elettorato di centro destra non può essere giustificato con proclametti. Il Pdl è passato dal 2008 al 2012 dal 34% al 15÷20% e un motivo ci sarà pure. O sono forse io la causa di tutto ciò? Il Consigliere Lugli è alla data odierna Consigliere Nazionale Mir (Moderati in Rivoluzione) movimento che sta raccogliendo la firme per le prossime elezioni e prima bertoliniano, onorevole che ora corre pro Monti. Si dimetta anche lui. Il Consigliere Gabrielli, altra corrente, giovanardiana, non si è fatta scrupoli, da quando ritornata sulla scena, di portar acqua al mulino di “Carlo”. Soprattutto sul deposito gas di Rivara.  Non son certo io la disonesta politica. Val tanto una poltrona in Unione? Ma come mi ha suggerito qualcuno ultimamente… «Cara Giulia…non ti curar di loro, ma guarda e passa..»Non so se queste poche righe  possano rispondere ad alcune critiche o a molti dubbi, ma di una cosa sono certa, quella di non aver svenduto nulla né di un idea né di un progetto.

 Giulia Bellodi

Consigliere Comunale di Mirandola e Unione Comuni Modenesi Area Nord

Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale

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