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GLI AUGURI DEL SINDACO GRECO: “MAI AVUTO DIFFICOLTÀ A METTERCI LA FACCIA. A MAGGIOR RAGIONE ORA CHE SI TRATTA DEL BENE DI MIRANDOLA” - Indicatore Mirandolese

GLI AUGURI DEL SINDACO GRECO: “MAI AVUTO DIFFICOLTÀ A METTERCI LA FACCIA. A MAGGIOR RAGIONE ORA CHE SI TRATTA DEL BENE DI MIRANDOLA”

Con gli auguri alla comunità per le festività, qualche riflessione del Sindaco al suo quinto Natale alla guida della Città dei Pico

Una passione per il bene di Mirandola che passa attraverso quella stessa passione per la cosa pubblica, cresciuta in questi anni, e per la quale non ha mai avuto difficoltà a metterci la faccia. Tutti i giorni, praticamente, “Per ottenere il meglio per la comunità e i cittadini. Sempre nel rispetto delle regole e dei regolamenti.”… È il quinto Natale quello che ha trascorso il Sindaco di Mirandola Alberto Greco. “Una festa – dice – finalmente come dovrebbe sempre essere, perché è la più bella”, che arriva dopo i Natali segnati dalle restrizioni dovute alla pandemia, ormai alle spalle, “Ma anche in quei momenti l’Amministrazione ha fatto tutto il possibile per essere vicino alla comunità mirandolese.”

Cosa è cambiato, dalle festività di un tempo, anche solo sei sette anni fa, quando non era sindaco?

“Tanto. Da quella che era una festa famigliare, ora la famiglia è diventata Mirandola e il Natale è per forza di cose legato all’attività lavorativa di amministratore e alla gestione dell’ente e del territorio. A colpo d’occhio paiono due cose antitetiche. L’amore per la famiglia si affianca a quello per il bene della comunità tutta. Ci sono rinunce e sacrifici, ma anche soddisfazioni quando si ottengono dei risultati che generano una ricaduta positiva sui cittadini e sul territorio.”

Un territorio straordinario…

“Eccezionale direi. È il mio territorio e da sindaco ora lo conosco ancora più a fondo. Straordinario per la sua economia, le sue peculiarità, la sua qualità, per la sua comunità. Che ha trovato la forza per rialzarsi in piedi dopo il terremoto, che ha fame di vita e che non si nega mai a chi ha bisogno, come il nostro mondo del volontariato: una straordinaria colonna portante. A ciò va aggiunta la popolazione di Mirandola, tutta che è in crescita e che ha superato i livelli pre sisma. Sicuramente un aspetto positivo se consideriamo la deflazione generale in corso, paradossale se guardiamo ad un anno fa quando hanno sospeso l’attività del punto nascita all’ospedale. Straordinario poi anche di fronte alle scelte che abbiamo fatto, come l’uscita dall’UCMAN. Alla fine, gli apprezzamenti rispetto alla gestione diretta e tutta mirandolese “della comunità”, non sono mancati, pure tra i dipendenti del Comune. Siamo passati da 50 a 149 dipendenti con un miglioramento anche della macchina comunale. Certo, parlare di perfezione può essere ardito, ma con impegno e tanto lavoro, da parte di ognuno cerchiamo di ovviare lacune e carenze in tutti i settori e sempre nella direzione di dare ai cittadini la risposta migliore ed in tempi contenuti. Gli ambiti sono molteplici e come si dice ogni giorno ce ne è una nuova: motivi e stimoli per fare meglio.

Lei una volta disse che il Sindaco è stato un incidente di percorso in tarda età. Conferma? Confermo. Con pure un minimo di smarrimento all’inizio. Immediatamente dissipato quando siamo entrati nel vivo dell’amministrazione. Ho fatto l’avvocato per quarant’anni, sono stato presidente di una società sportiva, magistrato onorario, ho vissuto fino ad oggi, ed oggi a maggior ragione, città e territorio. Non ho mai faticato, come pure adesso a metterci la faccia e a confrontarmi. Tanto con le autorità, quanto con i cittadini. Da avvocato tante volte mi dicevano “Lù avvucà, cum al farev?” E allora occorre decidere ed agire in funzione del meglio per cercare di ottenere quel meglio per la comunità, sempre nel rispetto delle regole. Metterci la faccia, nel bene e nel male. Non dimentico di essere stato attaccato a brutto muso e apostrofato come quello arrivato lì per caso, per ultimo. Ma ho saputo reagire, farmi valere, ottenere rispetto, per Mirandola. A ripensarci mi stupisce ancora, pensavo di non esserne capace. Ad emergere in quel caso, come tutti i giorni in cui entro in Comune, o sono ad un evento, o in giro per sopralluoghi sul territorio è il prioritario interesse collettivo. Quello che era un incidente di percorso è diventata una straordinaria opportunità da onorare al meglio. Anche e soprattutto per ripagare la fiducia in chi ha creduto in me.

Tornando alle festività: ha un augurio particolare da fare?

A tutti i mirandolesi, alle loro famiglie ai loro parenti tutti, nessuno escluso. Ringraziandoli per ogni occasione di confronto come pure di critica: sempre momenti costruttivi e di miglioramento. A chi fa del bene perché da sempre di più di quel che ha. Ai dipendenti comunali, di fatto in prima linea in ogni momento. Ai membri della giunta per il lavoro portato avanti oltre ogni difficoltà, ai miei famigliari.