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L’ASSESSORE LODI REPLICA AL SINDACO DI MEDOLLA ALBERTO CALCIOLARI - Indicatore Mirandolese

L’ASSESSORE LODI REPLICA AL SINDACO DI MEDOLLA ALBERTO CALCIOLARI

Sbagliato e profondamente inelegante l’attacco del Sindaco Calciolari. Medolla risolva da sola le proprie controversie

In merito alle accuse mosse dal Sindaco di Medolla Alberto Calciolari, riprese dalla Gazzetta di Modena nell’articolo dal titolo “Calciolari respinge le accuse leghiste” nella giornata di Domenica 14 Gennaio 2024, l’Assessore al Bilancio Roberto Lodi risponde come segue:

Il Sindaco di Medolla Alberto Calciolari ha citato Mirandola, nella replica al proprio consigliere di opposizione Lavinia Zavatti, in maniera imprecisa e ritengo impropria. Nello specifico, essendo stata la nostra Amministrazione accusata di essere “l’unica a non aver parificato”, è utile puntualizzare, come l’Unione dei Comuni dell’Area Nord, ha trasmesso a Mirandola i dati necessari per la parifica dei dati di bilancio fra i due Enti al 31/12/2022 solamente in data 26/10/2023: ovvero ben 10 mesi dopo la chiusura dell’esercizio e quando erano abbondantemente decorsi i termini di legge per l’approvazione del rendiconto 2022.

Al contrario, il Comune di Mirandola, già in data 05 Gennaio 2024 ha preso contatti con l’Unione per effettuare la parifica al 31 Dicembre 2023, e in data 13 Gennaio 2024 – quindi dopo sole 2 settimane dalla chiusura dell’anno – ha comunicato di aver effettuato l’attività di riconciliazione crediti/debiti reciproci, comprendente anche le ulteriori posizioni maturate nel corso dell’esercizio 2023.

Ci spiace profondamente constatare come, per una polemica del tutto estranea a Mirandola, il Sindaco Calciolari abbia deciso di puntare, peraltro con argomenti non reali, il mirino contro di noi, provando in maniera goffa a distogliere l’attenzione da un problema interno a Medolla. Un motivo in più per considerare sacrosanta l’uscita del nostro Comune da UCMAN, peraltro presieduto dallo stesso Calciolari, il quale evidentemente non sopporta Mirandola ed anzi la considera un capro espiatorio costante per i fallimenti propri e dell’Unione”.