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L’ASSESSORE DONINI PARLA ALLA CTSS: ‘ECCO PERCHÉ LA REGIONE HA SCELTO DI CHIUDERE IL PUNTO NASCITA’ - Indicatore Mirandolese

L’ASSESSORE DONINI PARLA ALLA CTSS: ‘ECCO PERCHÉ LA REGIONE HA SCELTO DI CHIUDERE IL PUNTO NASCITA’

Da L’Indicatore Mirandolese N. 4

Dopo avere ridotto, con parametri sempre più restrittivi, il numero dei parti all’ospedale di Mirandola, inviando sempre più gestanti a partorire a Modena e a Carpi, Regione Emilia-Romagna e Ausl non sono state in grado di garantire il personale necessario per fare proseguire in sicurezza l’attività del punto nascita di Mirandola. Ma non solo: il ricorso a cooperative esterne e medici a gettone, già dalla scorsa estate, per supplire alla carenza di personale in ostetricia, ha creato, stando alle parole dell’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini, una ‘distorsione’ del sistema da evitare.

A più di un mese e mezzo di silenzio e di non risposte anche ai sindaci dell’area nord, oltre che ai cittadini, l’Assessore regionale alla sanità ha chiarito nella riunione del 15 febbraio della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (CTSS), le condizioni che hanno portato la Regione a disporre la chiusura del punto nascita. Elementi che l’Amministrazione comunale aveva ampiamente denunciato da mesi e che erano già emersi chiaramente dalla relazione della commissione tecnica sanitaria regionale. In essa veniva sottoscritta anche dai rappresentanti dell’Ausl di Modena,  la richiesta alla Regione di chiudere il punto nascita. Entro il 31 dicembre. “Con questa relazione – ha affermato Donini – avremmo potuto fermare l’attività del punto nascita già sei mesi fa, ma abbiamo fatto un tentativo. Proseguendo con l’attività, provando a supplire alla carenza di personale con il ricorso alle cooperative esterne e chiedendo un enorme sacrificio al personale interno. Ciò non ha migliorato la situazione, ha anzi creato un effetto negativo. Quando gli stessi professionisti ci hanno detto che eravamo giunti al rischio clinico, ovvero non era più possibile partorire in sicurezza, non abbiamo potuto fare altro che interrompere i parti” – ha affermato l’assessore regionale Donini.
Dal punto di vista dell’Amministrazione Comunale, “il quadro tracciato dall’Assessore Donini conferma purtroppo le pesanti ed esclusive responsabilità di Regione e Ausl nell’avere depotenziato il punto nascita fino a decretarne la chiusura. L’esatto contrario di quel potenziamento promesso anche recentemente ai cittadini e alle istituzioni di Mirandola e dell’area nord. Purtroppo questa condizione potrebbe pregiudicare anche lo stesso parere del ministero chiamato ad esprimersi sulla richiesta di apertura da parte di una Regione che contestualmente afferma che non ci sono le condizioni per aprire.  Noi siamo convinti che quelle condizioni debbano e possano essere ripristinate. Il punto nascita e l’ospedale devono tornare ad essere il riferimento che da sempre sono sempre stati per l’intera area nord.

 

CHIUSO IL PUNTO NASCITA, LE OSTETRICHE ARRIVANO A DOMICILIO

Non più in ospedale, il servizio avrà anche personale in appalto

A conferma del fatto che nei piani di Regione e Ausl non c’è evidentemente la prospettiva di riprendere l’attività del punto nascita, è stato messo a regime nei giorni scorsi il servizio di ostetriche a domicilio dedicato alle mamme rientrate a casa dopo avere partorito (non più a Mirandola). Dichiaratamente attivato  dall’Ausl in conseguenza allo stop ai parti e al servizio in ospedale. Tra le attività proposte dall’ostetrica a domicilio, la promozione dell’allattamento al seno e il sostegno riguardo le principali problematiche che possono insorgere in questa fase, le informazioni circa i mutamenti fisici e psicologici che interessano il puerperio, i consigli sulla cura della persona e del neonato (igiene, perdite post-partum, febbre, controllo del dolore, cura dei punti di sutura e della cicatrice del cordone ombelicale), ma anche interventi di prevenzione e di promozione di sani stili di vita. La presenza di ostetriche sarà garantita anche dalla cooperativa Novamedica che si è aggiudicata l’appalto per la fornitura di personale per il 2023. Ciò nonostante l’obiettivo dichiarato dell’assessore regionale Donini di superare il ricorso esteso a personale esterno. Per informazioni sul servizio www.ausl.mo.it