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IL GOVERNO DI AIMAG RIMANGA TOTALMENTE IN MANO PUBBLICA: VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MIRANDOLA - Indicatore Mirandolese

IL GOVERNO DI AIMAG RIMANGA TOTALMENTE IN MANO PUBBLICA: VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MIRANDOLA

‘Importante risultato, grazie a tutti i gruppi, con l’auspicio di un voto analogo negli altri Comuni soci’

Mantenere l’orientamento espresso fino ad ora dal Comune di Mirandola per confermare la governance dell’azienda in capo alla sola compagine pubblica; respingere la proposta di patto parasociale avanzata da Hera poiché non si tratta di una mera volontà di collaborazione industriale ma di un disegno di pesante interferenza sull’autonomia dell’azienda; mantenere aperta la via delle collaborazioni industriali con Hera nell’interesse comune delle aziende e del territorio; demandare in assenza di condivisione unanime, su questi punti cardine, la concertazione relativa ai contenuti del nuovo patto di Sindacato alle nuove Amministrazioni comunali che saranno elette il prossimo giugno sulla base di un chiaro mandato elettorale da parte dei cittadini e delle comunità sul futuro di Aimag.

Quattro punti netti e inequivocabili che pur di indirizzo hanno un peso specifico politico rilavante, quelli contenuti nell’Ordine del Giorno illustrato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Mirandola dal Capogruppo Lega Marco Donnarumma e sul quale si è registrata la convergenza di tutti i gruppi. Il documento è stato presentato e sottoscritto da tutti i capigruppo Marco Donnarumma (Lega), Marian Lugli (Fratelli d’Italia), Roberto Ganzerli (PD), Giorgio Siena (+Mirandola), Nicoletta Magnoni (Movimento 5 Stelle), e Antonella Canossa (Gruppo Misto) e approvato da tutto il Consiglio Comunale.

Allo stato attuale, dopo la scadenza dell’ultimo Patto di sindacato i soci di parte pubblica non hanno più trovato unità in assemblea. La votazione che ha portato alla nomina del nuovo CDA con l’ingresso del socio privato Hera, è arrivata con il voto di soli 6 comuni su 21 e che per questo non possono avere la pretesa di esprimere la posizione dei soci di parte pubblica. E tanto meno rappresentativa, può essere la proposta di un patto di sindacato proposto da da Carpi e di quello parasociale avanzato da Hera a comuni e sindaci in scadenza di mandato. Un nuovo patto di sindacato, che vincolerà le amministrazioni per i prossimi cinque anni, deve avere un mandato chiaro da parte dei cittadini che a giugno voteranno. Le elezioni riguarderanno 13 dei comuni soci su 21, tra cui Carpi, Soliera e diversi comuni delle Terre d’Argine che hanno votato per una governance di Aimag non più totalmente pubblica.