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CARDIOLOGIA DI MIRANDOLA, CARLO RATTI NOMINATO PRIMARIO - Indicatore Mirandolese

CARDIOLOGIA DI MIRANDOLA, CARLO RATTI NOMINATO PRIMARIO

Già in carica in qualità di facente funzione dal giugno 2021, con la conclusione del concorso ha ricevuto ufficialmente l’incarico di Direttore della Struttura complessa

Nuovo primariato, nel segno della continuità, per l’Ospedale di Mirandola. È di questi giorni infatti la nomina del dottor Carlo Ratti a Direttore della Struttura complessa di Cardiologia del Santa Maria Bianca, giunta a conclusione del bando di concorso.

Ratti era già alla guida del reparto in qualità di facente funzione dal giugno 2021, in seguito alla trasformazione in Struttura Complessa mirandolese.

Per l’Ospedale di Mirandola si tratta della sesta nomina tra i primariati vacanti nell’arco di tre anni, dopo quelle di Stefano Sassi (Chirurgia), Alessandro Ferrari (Ostetricia e Ginecologia), Calogero Alfonso (Ortopedia e Traumatologia), Alessandro Andreani (Pneumologia) ed Elena Grossi (Pronto Soccorso).

Carlo Ratti, 48 anni, è medico chirurgo specialista in Cardiologia. Milanese di nascita, laureato nel 2000 e specializzato in Cardiologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, nel 2004 ha conseguito il fellowship in cardiovascular medicine presso la Tulane University di New Orleans (USA) e nel 2008 il master di II livello in cardiologia pediatrica presso l’Università degli studi di Bologna. Autore e coautore di numerosi lavori su riviste nazionali e internazionali di cardiologia, è docente a corsi e congressi nazionali di cardiologia. Dal 2006 al 2013 ha lavorato come dirigente medico presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola e successivamente presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Nel giugno 2021 ha ricevuto l’incarico di responsabile facente funzione della Struttura Complessa di Cardiologia del Santa Maria Bianca, ruolo assunto ufficialmente a seguito dell’espletamento della procedura concorsuale.

“Un augurio di buon lavoro al dottor Ratti – afferma Romana Bacchi, Direttrice Sanitaria dell’Azienda USL di Modena –, la cui nomina conferma e certifica l’impegno dell’Azienda nel percorso di consolidamento della sanità mirandolese, che si espleta anche attraverso il riconoscimento dell’impegno e delle competenze dei professionisti che vi lavorano. I primariati rappresentano una parte importante di questo percorso, che comprende anche investimenti strutturali e tecnologici, per un’offerta sempre più di qualità e rispondente ai bisogni di salute dei cittadini”.

Benvenuto al nuovo Primario della Cardiologia Di Mirandola dr Carlo Ratti

A nome mio e dei colleghi  del Circolo Medico “M.Merighi” esprimo apprezzamento per la nomina del dr Carlo Ratti a Primario della Cardiologia di Mirandola. Il dr Ratti è un professionista  di grande valore , di grande disponibilità e rappresenta, unitamente  ai colleghi della Unità Operativa che dirige, per la Sanità Mirandolese e non solo,  un  faro di riferimento.

Complimenti Carlo

Nunzio Borelli,Presidente

 

«LA NOMINA DEL DOTTOR CARLO
RATTI RAPPRESENTA UN’OTTIMA
NOTIZIA ANCHE IN VISTA DI UN
RECUPERO DELLA FUNZIONALITÀ
COMPLETA DELLA CARDIOLOGIA»

«Apprendiamo con sincera soddisfazione la notizia della nomina a “primario” del dottor Carlo Ratti,
presso l’Unità Operativa Complessa di cardiologia dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola –
commenta il presidente dell’Unione Alberto Calciolari – che assume la funzione di direttore del
reparto di cui era stato finora direttore facente funzioni. Come amministratore della Bassa auspico,
anche a nome di tutti i colleghi sindaci del distretto, che questa nomina possa essere d’auspicio per la riqualificazione dell’importante reparto ospedaliero, che oltre a servire i cittadini della Bassa modenese è di supporto anche per altre realtà territoriali che gravitano intorno all’ospedale di Mirandola. La speranza già più volte espressa ai vertici dell’Azienda sanitaria modenese è che si possa tornare a vedere la cardiologia dell’ospedale Santa Maria Bianca nelle condizioni di offerta sanitaria esistente prima della pandemia, sia per organici che per spazi, durante la quale era stato ridotto il servizio garantito ai cittadini».