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AUTO INFERMIERISTICA MIRANDOLA – GOLINELLI, LEGA: UN ALTRO TAGLIO MASCHERATO CON LE FUORVIANTI DEFINIZIONI DI RIORGANIZZAZIONE E SOSPENSIONE - Indicatore Mirandolese

AUTO INFERMIERISTICA MIRANDOLA – GOLINELLI, LEGA: UN ALTRO TAGLIO MASCHERATO CON LE FUORVIANTI DEFINIZIONI DI RIORGANIZZAZIONE E SOSPENSIONE

Golinelli (Lega): “I territori periferici sacrificati sull’altare della malagestione Bonaccini”

All’intervento di Golinelli, ha replicato l’Ausl con una nota (sotto)

Come riportato in data odierna – Giovedì 7 Settembre – sui quotidiani locali, prosegue lo spolpamento della sanità regionale nelle zone periferiche con l’annuncio della soppressione del servizio dell’auto infermieristica nelle ore notturne.

Già in passato avevamo denunciato la sospensione dell’Auto Medica, prendendo atto -della rassicurazioni di Ausl- che il servizio notturno sarebbe comunque stato garantito dall’auto infermieristica – commenta seccato il Segretario Guglielmo Golinelli – Ora, a pochi mesi di distanza, dalle timide rassicurazioni fornite per lenire la portata della nostra denuncia, l’Azienda comunica, attraverso il solito utilizzo sgonfiante della semantica, l’ulteriore depauperamento dei servizi dell’Ospedale Santa Maria Bianca, con la perdita dell’auto infermieristica notturna. Non crediamo più alle “sospensioni” e alle “riorganizzazioni”: due termini impropri che nascondono una dichiarata opera di tagli ai servizi che espone sempre maggiormente la comunità al rischio di non poterne usufruire in caso di impellenza e necessità”.

Questa è la sanità “migliore del Mondo” sbandierata ai quattro venti dal Presidente della Regione che evidentemente, più che preoccuparsi dell’efficientamento dell’apparato, resta focalizzato sul feroce tentativo di ridurre i buchi generati per provare a strappare l’assenso per un terzo mandato”.

 

Riforma Emergenza-urgenza: mantenimento di tutti i PS e potenziamento dell’assistenza all’urgenza con i futuri CAU. Con l’efficientamento del sistema di emergenza territoriale si mantiene la sicurezza e si garantisce più appropriatezza. Per un utilizzo migliore delle risorse professionali e dei mezzi

Mantenimento dei Pronto Soccorso, potenziamento ed evoluzione dei Punti di primo intervento per la realizzazione dei primi Centri di Assistenza e Urgenza (CAU) e ulteriori CAU sugli altri distretti, ottimizzazione della rete dei mezzi del soccorso sul territorio. Sono queste le linee direttrici su cui le Aziende sanitarie modenesi stanno lavorando insieme agli enti locali, le associazioni di volontariato e le rappresentanze sindacali dei professionisti, per modellare sul territorio provinciale la riforma del sistema di emergenza-urgenza sulla base delle indicazioni regionali. Un cammino di condivisione che non è ancora concluso, pertanto al momento si tratta di valutazioni in corso d’opera.

In particolare, quanto ai mezzi di soccorso, a chiarimento per i cittadini l’Ausl ribadisce che oggetto di valutazione è una rimodulazione della risposta sul territorio, nell’ottica di un uso più efficiente delle risorse sanitarie e della riduzione e superamento di alcune ridondanzee sovrapposizioni sui mezzi. Ciò garantisce l’obiettivo principale del soccorso sanitario pre-ospedaliero: la migliore e più adeguata risposta possibile per ogni specifico intervento, più o meno urgente, che deve passare per un utilizzo efficace e appropriato dei mezzi di soccorso. Gli standard qualitativi e di sicurezza non sono in discussione e restano ovviamente garantiti su ciascun territorio e nell’ambito dell’intera rete dei mezzi di soccorso coordinati dalla Centrale operativa di Bologna, rete che, si rammenta, sul nostro territorio vede il mantenimento di standard di offerta superiori agli standard nazionali previsti per i mezzi di soccorso avanzati. Si manterrà una forte componente infermieristica anche su tutti i territori citati, dove saranno comunque presenti i mezzi avanzati insieme a mezzi di base, adeguatamente e costantemente formati. La Centrale Operativa, dunque, continuerà a inviare il mezzo più appropriato al tipo di bisogno del cittadino, sia esso un mezzo avanzato o uno base: la struttura della rete del soccorso resta ben salda, con un’integrazione funzionale di mezzi e professionalità che sarà ulteriormente ottimizzata.

 

All’interno di quest’ottica è garantita anche la somministrazione dei farmaci salvavita in tutte le situazioni che lo rendono necessario secondo i protocolli vigenti anche nella nostra provincia. Non è corretto ritenere infatti che i farmaci salvavita possono essere somministrati solo se c’è un medico sul posto; secondo la Delibera 582/2016 (ai sensi dell’art. 10 D.P.R. 27 Marzo 1992) la Regione Emilia Romagna ha definitivamente uniformato le procedure ed i protocolli infermieristici permettendo di fatto al personale infermieristico, previo specifico percorso di formazione, di poterli somministrare. Sul nostro territorio la formazione è già stata effettuata e anche gli infermieri applicano gli algoritmi avanzati regionali in sinergia con le figure mediche. Dunque i timori non trovano fondamento, anche per quanto riguarda i farmaci che non rientrano nell’elenco regionale, in quanto la sinergia con le figure mediche del Servizio di emergenza territoriale 118 consente un confronto immediato rispetto alla migliore strategia di gestione del paziente possibile, sia farmacologica che non. Anche nell’ambito dei progetti di riforma tutto questo rimane e continuerà ad essere garantito sull’intero territorio, in applicazione dei protocolli vigenti.