IL LICEO PICO GUARDA AL FUTURO E DIVENTA SCUOLA 4.0 ISPIRANDOSI AL LICEO OLANDESE COL QUALE È GEMELLATO - Indicatore Mirandolese
Il soggiorno degli studenti olandesi gemellati con il Liceo Pico di Mirandola si è concluso da qualche settimana. La Prof.ssa Elena Balestrazzi e la Prof.ssa Francesca Silvestri, entrambe insegnanti di inglese sono le docenti che hanno organizzato questo entusiasmante progetto.
Perché un gemellaggio con una scuola olandese?
La collaborazione con l’Elde College è nata oltre 20 anni fa all’interno di un progetto Erasmus. L’obiettivo principale era sviluppare un senso di identità europea tra le nuove generazioni attraverso il confronto degli stili di vita. Questo gemellaggio ha segnato l’inizio di una lunga serie di scambi di classe, focalizzati sulla comunicazione in lingua inglese, lingua veicolare di entrambe le istituzioni. Nella scuola olandese vi sono corsi in cui le materie si imparano direttamente in inglese, pertanto il loro livello linguistico è decisamente alto. Anche i nostri studenti del 4° anno, in buona parte già certificati B2 o C1 si sono dimostrati all’altezza della situazione.
Quali sono gli aspetti innovativi della scuola olandese?
Durante il nostro soggiorno in Olanda, abbiamo esplorato una realtà innovativa già implementata da anni nei Paesi Bassi che ora stiamo progettando di introdurre attraverso i fondi PNRR, Piano Scuola 4.0. La scuola olandese, posizionatasi ai vertici della classifica OCSE PISA, vanta una vasta esperienza nella didattica digitale. Lo zaino degli studenti olandesi è molto più leggero perché contiene quasi esclusivamente un PC che fornisce risorse digitali e piattaforme dedicate all’apprendimento, permettendo un risparmio notevole alle famiglie per l’acquisto dei libri di testo. Da settembre 2024 vorremmo introdurre al Liceo Pico anche un altro aspetto della scuola olandese: le aule disciplinari in cui sono gli studenti a cambiare aula ad ogni cambio d’ora e non l’insegnante. In questo modo, ogni aula può essere arredata con materiale tematico per favorire un apprendimento immersivo. Ad esempio, l’aula di storia può presentare sulle pareti linee del tempo con immagini degli eventi e personaggi più significativi del periodo. Attraverso i fondi del PNRR sarà possibile anche allestire alcuni ambienti innovativi con arredi modulari e colorati per favorire la didattica collaborativa.
Che cosa hanno imparato gli studenti olandesi qui a Mirandola?
Ogni anno abbiamo proposto temi di interesse comune da sviluppare in lavori di gruppo. Quest’anno, i ragazzi hanno partecipato a un laboratorio sull’Intelligenza Artificiale con un esperto esterno dell’UNIMORE, che ha permesso loro di fare i primi passi su piattaforme di AI. L’esperienza ha stimolato riflessioni sulle opportunità e i rischi legati a questa tecnologia. Oltre alle attività scolastiche, i ragazzi olandesi hanno potuto apprezzare le eccellenze del nostro territorio attraverso un laboratorio musicale offerto dalla Fondazione Scuola di Musica “Andreoli” di Mirandola, diventando protagonisti nel gruppo di percussioni “Rulli e Frulli”. Studenti e docenti hanno apprezzato la finalità di inclusione e sostenibilità del progetto, motivo di prestigio a livello internazionale del nostro territorio. Infine, la nostra emilianità si esprime anche con le tradizioni culinarie locali. Il gruppo di 40 studenti ha svolto un laboratorio di cucina presso l’Associazione della Parrocchia di Mortizzuolo, preparando e gustando il nostro piatto tipico: i maccheroni al pettine. Un momento di grande emozione, in cui le “sfogline” hanno condiviso i segreti dell’impasto fatto a mano, mentre i ragazzi si sono entusiasticamente cimentati nella lavorazione della pasta attraverso il famoso “pettine”. Ringraziamo pubblicamente gli enti del nostro territorio che hanno reso possibile questa iniziativa attraverso la loro preziosa collaborazione.
Pensate di proseguire con questo progetto anche nei prossimi anni? Il progetto è molto complesso dal punto di vista organizzativo in quanto sono coinvolti in media più di 40 studenti e le loro famiglie per due settimane. In ogni modo, pensiamo di proseguire in quanto condividere la quotidianità con un coetaneo straniero per diversi giorni è un’esperienza possibile solo durante gli anni di scuola, poi restano i viaggi all’estero come turista, ma quella è un’altra cosa.