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GIORNATA DELL’EPILESSIA, IN AREA NORD SEGUITI OLTRE 600 PAZIENTI OGNI ANNO - Indicatore Mirandolese

GIORNATA DELL’EPILESSIA, IN AREA NORD SEGUITI OLTRE 600 PAZIENTI OGNI ANNO

La Neurologia di Carpi e Mirandola aderisce all’iniziativa di lunedì 13 febbraio per sensibilizzare sulla patologia neurologica. Il Direttore Santangelo: “Importante aumentare la conoscenza diffusa di questo disturbo cerebrale, con cui tante persone convivono, svolgendo una vita normale se vengono seguiti i trattamenti previsti. Al lavoro per potenziare l’assistenza di prossimità sui territori”

Seguendo i trattamenti previsti per la loro sicurezza, le persone affette da epilessia convivono con la malattia svolgendo una vita normale, in tutti gli ambiti, famigliare, sociale e lavorativo. Nel 2023 sarebbe ora di dire stop allo stigma”.

A lanciare l’appello, in vista della Giornata Mondiale dell’Epilessia che si celebra lunedì 13 febbraio, è il dottor Mario Santangelo, Direttore della Neurologia di Area Nord la cui équipe segue oltre 600 pazienti epilettici ogni anno. Una presa in cura globale, che va dalla diagnosi al trattamento, passando per i diversi controlli da effettuare periodicamente, e che trova spazio nello “storico” ambulatorio dedicato presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi, ma anche attraverso un’attività costante e rafforzata sul territorio (in particolare all’Ospedale di Mirandola e nelle Case della Comunità di Concordia e Finale Emilia), per avvicinare l’assistenza ai luoghi di vita dei cittadini

Proprio il Santa Maria Bianca è l’unico centro in provincia in cui vengono svolti elettroencefalogrammi in privazione di sonno (percorso di secondo livello accessibile con prenotazione interna), una metodica di approfondimento diagnostico per sospetto di epilessia utilizzata nel caso in cui l’elettroencefalogramma di base non risulti sufficiente per determinare la diagnosi. Oltre a ciò, a Mirandola vengono svolte elettromiografie, elettroencefalografie e visite neurologiche, per pazienti sia in età adulta che pediatrica.

Un’offerta di quantità e qualità, che ha portato al Centro per la cura delle Epilessie con sede a Carpi il riconoscimento prestigioso della LICE, la Lega Italiana Contro l’Epilessia, che l’ha incluso tra i quattro centri di eccellenza a livello regionale.

La Giornata Mondiale dell’epilessia – sottolinea il dottor Santangelo – è un’ottima occasione per parlare di questo disturbo cerebrale di cui tanti cittadini sanno troppo poco. Il nostro impegno contro l’epilessia, nelle sue molteplici forme, è massimo, così come lo è su tutte le altre patologie che trattiamo nel reparto di degenza di Carpi e nei nostri ambulatori, dalla sclerosi multipla (circa 240 i pazienti seguiti all’anno) al Parkinson (con oltre 400 persone in cura), dalle patologie cerebrovascolari alle demenze giovanili, le malattie neuromuscolari e le distonie trattate con la tossina botulinica. Inoltre collaboriamo con la Medicina Legale per la Commissione patenti e per l’accertamento di morte cerebrale. Le attività sono tante, la professionalità di tutta l’équipe è indiscussa: l’obiettivo è di favorire ancora di più la prossimità, potenziando i servizi territoriali per il trattamento della cronicità neurologica”.

L’epilessia – È una condizione neurologica caratterizzata da ricorrenti e improvvise manifestazioni con perdita della coscienza e violenti movimenti convulsivi dei muscoli, dette “crisi epilettiche”. Questi eventi possono avere una durata molto breve, tanto da passare quasi inosservati, fino a prolungarsi per lunghi periodi, creando una condizione particolare che viene definita come stato epilettico. L’epilessia, che colpisce circa l’1% della popolazione italiana, può dare luogo a manifestazioni cliniche variabili e le cause sono molteplici tra cui quelle di natura genetica. Un’adeguata terapia può controllare le crisi in gran parte dei casi e garantire una buona qualità di vita. Le forme di epilessia età correlate dell’infanzia sono autolimitanti (nel volgere di qualche anno si arriva a guarigione); un terzo dei pazienti è resistente alla terapia farmacologica e in alcuni di questi casi è possibile risolvere la patologia anche con una terapia chirurgica mirata.