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‘CASA GREEN: “NERVI SALDI E TANTA PAZIENZA TRA I MEANDRI DI UNA BUROCRAZIA CHE PARE NON FINIRE MAI” - Indicatore Mirandolese

‘CASA GREEN: “NERVI SALDI E TANTA PAZIENZA TRA I MEANDRI DI UNA BUROCRAZIA CHE PARE NON FINIRE MAI”

I mirandolesi raccontano la loro esperienza alle prese con il Bonus 110%. “Il consiglio è di affidarsi a imprese competenti”      

“Burocrazia da paura, nervi saldi e tanta pazienza”. Per chi è ricorso al Bonus 110% per l’adeguamento ‘green’ della casa in base alla direttiva UE ‘Energy performance of building’ la regola numero uno è la pazienza unita alla determinazione.

La strada irta di ostacoli e di attese ha causato qualche desistenza, ma i più hanno proseguito il cammino, oggi vera e propria testimonianza di ‘sopravvivenza’. La direttiva Ue sull’efficientamento energetico di edifici pubblici e privati trascina da mesi polemiche e preoccupazioni. Gli attori in gioco sono tanti e se si ferma una pedina il puzzle si blocca.

Di pratica lunga e farraginosa ne sa qualcosa Giorgio Mantovani che, a soli 33 anni, può commentare: “La burocrazia ti fa ammattire e anche se hai un architetto di grande professionalità, come è il mio, le richieste integrative alla pratica sono così numerose che rischi di voler buttare tutto all’aria”. Lui è tra quelli ad aver anticipato di tasca propria la ristrutturazione ‘green’ della casa. Sono quattro le metodologie previste. Il privato può accedere al 110% nei seguenti modi: 1) finanzia il progetto e chiede il rimborso in banca; 2) porta direttamente in detrazione l’importo; 3) chiede un prestito ponte o prefinanziamento; 4) pratica lo sconto in fattura d’accordo, con l’impresa che si accolla l’onere. “Per me – dichiara Mantovani – è stato un vantaggio poter usufruire dei risparmi di famiglia e così dopo l’approvazione della pratica ho avanzato alla banca la richiesta di rimborso. Dopo quattro mesi ho riscosso il primo Sal (Stato avanzamento lavori) e sono in attesa del secondo, e alla fine non posso nemmeno lamentarmi sui tempi di riscossione, più rapidi del previsto. Ho preferito – continua – procedere privatamente, contando sull’aiuto di papà, poiché i costi bancari per me erano troppo esosi. Quanto alla parte estranea al 110%, mi sarà restituita nell’arco di dieci anni. Ho sfruttato tutti i massimali e così – spiega Mantovani – sono autosufficiente sotto il profilo energetico; la casa è in classe A e tra due mesi potrò abitarvi”.

Claudio Paradisi è stato tra i primi a recarsi in banca per il ‘prestito ponte’.  “Tra i primi – racconta – ma di fatto sono finito tra gli ultimi per cui è stata accolta la domanda, perché la burocrazia allunga sempre i tempi.  Nonostante tutto ho avuto la forza di andare avanti e la fortuna d’essermi affidato a ditte serie, che non solo hanno lavorato con tanta professionalità, ma che continuano a supportarmi. Tra infissi, cappotto, caldaia, fotovoltaico e vari inghippi indipendenti dalle imprese a settembre 2022 ho concluso i lavori e oggi, dopo l’odissea trascorsa, tiro un sospiro di sollievo, e attendo fiducioso il credito”.

Se modificare la classe energetica di villette e bifamiliari è una corsa ad ostacoli tanto più può esserlo per i condomini, “Ma molto dipende dall’impresa scelta”, fanno sapere gli addetti ai lavori. Più la ditta è seria più la ‘casa green’ è assicurata, anche se le problematiche non mancano. Lorenzo Luppi, titolare dell’omonimo studio Termotecnico, residente in una delle villette di via Vittorio Veneto, costruite dal Re per i reduci della guerra 15-18, parla di “difficoltà enormi, sopraggiunte per l’ingresso, nell’ottobre 2021 del Decreto antifrode di Draghi, che ha causato il blocco dei fondi. “Prima del Decreto, i soldi fluivano senza controlli, senza alcuna tracciabilità. La situazione si è poi sbloccata – dichiara Luppi – e l’intervento ‘green’ è riuscito molto bene. Nel frattempo, come progettista, ho lavorato moltissimo sulle pratiche complesse dei clienti”.

Alberto Berni, un lungo passato in banca che gli ha permesso di muoversi con dimestichezza nella scelta dell’impresa referente per l’istituto bancario, si ritiene più che soddisfatto. “Mi sono affidato a professionisti seri, a una impresa professionale utilizzando la formula dello smobilizzo del credito o sconto in fattura. L’intervento di ripristino – racconta – è stato notevole, anche in considerazione del fatto che la casa risale agli anni ’70, e ha compreso l’antisismica, oltre ad una serie di lavori di abbellimento interamente a mio carico”.