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UNA CENTRALE OPERATIVA PER I SERVIZI SOCIO-SANITARI - Indicatore Mirandolese

Il nuovo Punto unico di accesso sociale e sanitario (Puass) è una sorta di “centrale operativa” che facilita l’ingresso delle persone nella rete assistenziale del territorio, una vera e propria regia che accoglie le richieste dei cittadini e li indirizza, in modo semplice e chiaro, per trovare risposte immediate ai bisogni socio-sanitari più complessi, spesso legati alla non autosufficienza e alla disabilità. Un percorso, quello del Puass, iniziato già prima del terremoto ma che, solo dopo un anno e mezzo di attività all’interno dei container, riesce oggi trovare la sua nuova sede all’interno del Centro Servizi di Mirandola (in via Smerieri). Il dottor Andrea Fabbo, che è il Responsabile dell’Unità Operativa Fasce Deboli del Distretto di Mirandola, ha seguito passo per passo la “costruzione” del Puass. Gli abbiamo rivolto alcune domande.

 Quali sono le principali novità che questo servizio offre ai cittadini?

«Per spiegare con una similitudine cos’è il Puass potremmo azzardare che il nuovo punto unico è una specie di “pronto soccorso” dei servizi socio-sanitari del territorio. In un solo luogo, infatti, vengono uniti per la prima volta tutti i servizi rivolti alle persone più “fragili” come anziani, disabili, e persone non autosufficienti. La principale novità del Puass è proprio questa perché, finora, i servizi sociali e quelli sanitari, pur lavorando di comune accordo, hanno mantenuto una loro “indipendenza”. Da oggi, invece, il Puass diventa l’unico sportello a cui rivolgersi per l’insieme di tutti questi servizi così da poter trovare una risposta ancora più immediata ai bisogni complessi legati alla salute e alla sfera sociale. Di fatto il Puass rappresenta un nuovo modello di assistenza basato sulla “presa in carico” integrata del paziente con attenzione particolare alla sua famiglia e al contesto sociale di riferimento e assicura una valutazione complessiva dei bisogni del singolo paziente  andando a rafforzare la sinergia tra servizi dei Comuni e servizi dell’Azienda Usl».

 A proposito, come si accede ai vari servizi riuniti da oggi all’interno del Puass?

«Cominciamo col dire che i servizi forniti dal Puass sono rivolti principalmente ad anziani, disabili e a persone con malattie croniche o non autosufficienti. Chiarito questo, chi avesse bisogno di accedere al Puass, ha tre diverse possibilità: può recarsi allo sportello di persona, può essere mandato dal proprio medico di medicina generale o da un assistente sociale del Comune in cui risiede o può essere segnalato dall’ospedale, nel caso di un ricovero, per far seguire alle dimissioni un percorso di assistenza (le cosiddette dimissioni protette). Sarà quindi compito del servizio, una volta avvenuto il primo contatto con l’utente, “decodificare” le sue richieste e identificare le risposte e le soluzioni più adatte».

 Chi lavorerà all’interno di questa “centrale operativa” dei servizi sociosanitari?

«All’interno del Puass lavorano fianco a fianco personale sanitario e personale dell’Unione dei Comuni per la parte relativa ai servizi sociali. In particolare, a Mirandola, saranno presenti due assistenti sociali, un tecnico che lavora per aiutare le famiglie nella scelta delle badanti, quindici infermieri per l’assistenza domiciliare, un medico responsabile per le cure domiciliari, un’educatrice e un neurologo per i percorsi dedicati ai disabili, quattro geriatri e cinque psicologi, oltre a un infermiere specializzato nelle dimissioni protette dalle strutture ospedaliere e una coordinatrice infermieristica. Come è evidente, il Puass diventa lo “snodo” principale che collega la domanda del cittadino alla risposta giusta».  

Qualche numero sull’attività dei servizi socio-sanitari di Mirandola

«I servizi che sono stati unificati all’interno del Puass gestiscono sul territorio di Mirandola diverse attività, tra le quali l’assistenza domiciliare che porta direttamente a casa del paziente, spesso non autosufficiente, tutte le cure di cui ha bisogno. Solo nel corso del 2013, sul territorio del Distretto, sono stati attivati 1.089 progetti di assistenza domiciliare integrata (Adi) e circa 450 di assistenza domiciliare programmata. Il Distretto di Mirandola gestisce annualmente circa 220 trasfusioni di sangue a domicilio, in collaborazione con l’associazione Amo dell’Area Nord e nell’ultimo anno di attività, 221 dimissioni protette dall’ospedale. Tra i servizi offerti dal Puass sono presenti anche le consulenze geriatriche rivolte ad anziani con problemi di demenza (nel corso degli ultimi dodici mesi sono state  960), l’assistenza psicologica rivolta ai disabili (110 interventi) e gli interventi di sostegno agli assistenti familiari (le cosiddette badanti) da parte di un operatore socio-assistenziale (155 interventi solo a Mirandola)».

Come contattare il Puass di Mirandola

«Per mettersi in contato con il Puass di Mirandola, che ha sede in via Smerieri presso il Centro  Servizi, è possibile telefonare al numero 0535/602841 o inviare un fax al numero 059/3963716. Tutte le informazioni possono essere richieste dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 13».

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