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UN PASSO INDIETRO PER IL CLOONEY REGISTA - Indicatore Mirandolese

UN PASSO INDIETRO PER IL CLOONEY REGISTA

Monuments Men

Regia: George Clooney.

Con: George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchett, Bill Murray, Bob Balaban.

Usa, 2014, guerra, colore, 118 min.

 

Stanca trasposizione di un libro di Robert M. Edsel ispirato a fatti reali, la sesta fatica di George Clooney dietro la macchina da presa è priva di mordente, anonima, raramente coinvolgente. Con un’operazione che ricorda tanto Ocean’s eleven (e forse il bel George sperava di replicarne il successo), un gruppo di esperti d’arte sono selezionati dallo studioso Frank Stokes (George Clooney) per recuperare migliaia di manufatti che sono stati trafugati dai nazisti e che rischiano di fare una brutta fine. Siamo alla vigilia della cessazione del secondo conflitto mondiale, l’azione è perlopiù ambientata tra Francia, Belgio e Germania.

La storia sarebbe anche interessante, ma la regia ha pochissimi guizzi nel raccontarla ed il vano tentativo di dare spessore ai personaggi non concorre a creare un bel quadro. Greve anche il tentativo di stemperare il dramma con momenti di leggerezza (complici i simpatici Bill Murray e Bob Balaban). Curioso, perché, se si esclude un montaggio scolastico e sonnacchioso, ogni componente di Monuments Men, presa a sé, risulta tutto sommato pregevole, dall’interpretazione del cast alla fotografia, dalle musiche ad uno script senza buchi.

E’ l’amalgama che non funziona. A deludere è anche il fatto che un lucido liberale come Clooney sforni un film ideologicamente vicino al vecchio cinema propagandistico americano degli anni ’50. In passato l’autore aveva dimostrato una sana e razionale passione verso temi come giustizia e democrazia, senza mancare di mostrarsi critico e consapevole delle zone grigie in cui è immersa ogni questione umana. Qui invece si ritorna agli americani “belli e buoni” ed ai nazisti “brutti e cattivi”. Tra le pellicole americane che negli ultimi anni hanno tentato di resuscitare il genere delle missioni impossibili ambientate nella Seconda Guerra Mondiale a fare una figura ben migliore degli “uomini dei monumenti” di Clooney sono stati i “bastardi senza gloria” tarantiniani. Un fiasco. Non “monumentale”, ma sempre un fiasco.

 

 

 

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