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UN DANIEL DAY - LEWIS DA OSCAR NEL FILM SUL PRESIDENTE - Indicatore Mirandolese

UN DANIEL DAY – LEWIS DA OSCAR NEL FILM SUL PRESIDENTE

Lincoln

Regia: Steven Spielberg.

Con: Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones, Davis Strathairn, Jackie Earl Haley.

Usa, 2012, storico, colore, 150 min.

Ricostruzione spettacolarizzata degli ultimi mesi di vita di Abraham Lincoln (Daniel Day-Lewis) ed in particolare dei fatti che portarono alla modifica del XIII emendamento della Costituzione americana per l’abolizione della schiavitù. Da tempo il liberal-democratico Steven Spielberg accarezzava l’idea di un bio-pic su Lincoln.

Molta attesa, pubblicità e successo finale. Tutto per una pellicola complessa, a tratti molto commovente, ideologicamente discutibile. Rimane intatta la capacità del regista di affrontare con precisione argomenti rilevanti riuscendo comunque a trasmettere il peso emotivo di ciò che racconta. Si conserva però anche la sua retorica, che in certi momenti scompare in favore della lucidità, ma in altri riappare, svelando un’ingenuità difficilmente accettabile.

Il film vale per alcune sequenze che metterebbero a tacere qualunque detrattore. Come il monologo sul primo assioma di Euclide od il dialogo con Alexander Stephens (Jackie Earl Haley). Qui lo sposalizio tra ragione e sentimento è perfetto. Memorabili anche i duetti tra il presidente e la moglie Mary Todd (Sally Field) od il momento della votazione all’emendamento. Lincoln parla in modo fin troppo leggero dei compromessi della politica, di strategie e di corruzione.

Più onesti sono i rimandi a quelle che saranno le sorti degli afro-americani e le riflessioni sul progresso delle ide(ologi)e. Spielberg infatti ragiona su come le leggi influenzino il tempo di sedimentazione delle mode. E di come viceversa l’efficacia delle normative dipenda anche dall’attecchimento delle idee negli usi comuni. Come a dire: le cose hanno bisogno di tempo per cambiare.

 Se buona parte del film è riuscita il merito va a Daniel Day-Lewis, che non solo compie una perfetta operazione mimetica (anche vocale), ma adatta perfettamente la sua verve alle necessità del momento. Di altissimo livello il lavoro della crew. Nota di merito agli scenografi Rick Carter e Jim Erickson (comprensibile la loro vittoria agli Oscar) che, insieme all’ottimo cinematographer Janusz Kaminski, ricreano un’atmosfera d’interni di grande suggestione.

 

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