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"TELLURICA", UN FILM SUL SISMA 2012 - Indicatore Mirandolese

Dieci storie che ripercorrono il dramma del terremoto con gli occhi di chi l’ha vissuto dall’interno. Dieci punti di vista diversi per ricordare gli eventi del maggio 2012, riuniti in un film collettivo che verrà proiettato in anteprima nazionale, a due anni esatti dal sisma, martedì 20 maggio all’interno della fiera di Mirandola (alle ore 21 in piazza Costituente, in caso di maltempo al Teatro, con ingresso libero), mentre il 29 Maggio, anniversario della seconda scossa, ci sarà una doppia proiezione a Modena: alla Sala Truffaut e al multisala Victoria.

Si chiama “Tellurica” ed è un film collettivo che trae ispirazione da “September 11”, realizzato nel 2002 per commemorare le vittime degli attentati in America.

Nato nell’immediato post-terremoto emiliano, nell’estate 2012, il progetto Sisma Emilia – che ha il patrocinio della Provincia di Modena, del comune di Modena, della Regione Emilia Romagna, dell’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord e dei Comuni di Carpi e Novi di Modena – ha preso forma gradualmente all’interno di un collettivo che ha riunito registi, creativi, artisti, autori e addetti ai lavori provenienti dalle zone terremotate, tutti con forte esperienza professionale in ambito cinematografico e pubblicitario.

I registi hanno coinvolto i propri gruppi di lavoro per la realizzazione dei soggetti. Non solo i tecnici hanno accettato di partecipare alla realizzazione di un singolo episodio, ma hanno offerto il loro aiuto anche agli altri gruppi in un reciproco scambio collettivo. Ogni film è interamente autoprodotto dal gruppo di lavoro che vi ha partecipato.

Il film si concentra su alcune delle tematiche legate al terremoto in Emilia: lo sciacallaggio, la perdita della propria casa, il rapporto uomo-natura, il recupero dallo shock emotivo, le speculazioni sulla tragedia, la fugacità della vita, la stato di precarietà contemporaneo, le forme di solidarietà e assistenzialismo, il ritorno alla normalità. Attraverso lo sguardo degli autori, ogni racconto prende vita in forma profonda riuscendo a toccare nell’ insieme del film una vasta gamma emozionale.           

«Il collettivo – spiega Francesco Barozzi, regista e co-fondatore del progetto  Sisma Emilia – ha fortemente voluto realizzare questo progetto, senza alcun finanziamento pubblico, per fissare nella memoria un momento storico attraverso storie brevi ed intense, al di fuori delle dinamiche di mass-medialità e dei comuni stereotipi sul terremoto. Il sisma crea solchi profondi nella memoria e nella terra, e chi ne è stato vittima ha bisogno di sostegno anche durante la lunga e complessa fase della ricostruzione. L’obiettivo concreto – conclude Francesco Barozzi – è raccogliere fondi».

A fine aprile 2014 Il film è stato inviato a Cecchi Gori Home Video che, dopo averlo visionato, ha ufficializzato l’interesse del gruppo per la distribuzione del dvd a partire dal prossimo autunno. Una percentuale del ricavato di proiezioni e dvd sarà destinata a progetti per la ricostruzione.

Il terremoto visto attraverso gli occhi di un bambino, un’anziana, un cinese. Tante storie, ciascuna racchiusa in un “corto” autonomo parte della moltitudine di narrazioni vissute in Emilia.

Lettere dal fronte” (Regia e sceneggiatura di Roberto Cavana), ha come protagonista il piccolo Filippo, la madre – interpretata da Tamara Tassinari – e gli amici. Girato tra Camposanto e Nonantola, racconta il terremoto attraverso gli occhi di un bimbo che immagina una guerra in corso, durante la quale gli amici, la famiglia, e tutti i luoghi che conosce sono sotto assedio.

Girato a Rovereto sulla Secchia, “Anniversario” è scritto e diretto da Francesco Barozzi e interpretato da Beatrice Schiros, Roberto Herlitzka (il cardinale Bellucci nel film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino), Francesca Turrini, Giuseppe Sepe, Domenico Guidetti e Luca Speranzoni. Una telefonata improvvisa strappa una donna al lavoro di sgombero tra le macerie di un casa. La donna attraversa un paese fantasma, tra crepe, crolli e lavori in corso alla ricerca di qualcuno che sembra introvabile.

Shell Shocks Radio” – soggetto e regia di Carlo Battelli, interpreti Giuseppe Sepe e Irene Guadagnini – racconta la storia di un uomo come tanti, che dopo il terremoto non riesce a recuperare la propria routine: vive in macchina, tra espedienti e accorgimenti silenziosi, nella perenne attesa della prossima scossa pronto a seguire la via di fuga più vicina. Ma la vita va avanti, lentamente, come le partite di calcio e le piccole passioni che lo strappano alla solitudine dello shock post traumatico.

In “You had to be there”, “ci dovevi essere dentro per capire” è la frase ripetuta varie volte nelle diffusioni mediatiche dopo i recenti terremoti in Italia. Ed è proprio attraverso lo sguardo degli abitanti di un territorio emiliano che viene raccontato un terremoto, ad anticipare le scosse in Emilia, ovvero quello della notte del 6 aprile 2009 a L’Aquila. Il “corto”, che ha soggetto e sceneggiatura di Luca Speranzoni e regia di  Domenico Guidetti, è stato girato a Finale Emilia ed è interpretato da Marco Marzaioli, Elisa Belli, Monica Amaduzzi, Graziano Nicoli, Matteo Pizzirani, Domenico Guidetti, Francesco Sessini e Luca Del Regno.

4:04” è l’orario della prima scossa, e nasce dall’immagine di una donna di mezza età che in un istante preciso, alle 4:04 di una notte, in pochi attimi, vede cadere a pezzi tutto quello che ha. Guarda fisso nel vuoto davanti a sé, dietro di lei gli oggetti in casa cadono. Un flusso di immagini e suoni legati alla sua vita e a quel luogo, tra visioni di ricordi nel passato, e nel futuro.  Realizzato con la tecnica dell’animazione, per la regia di Marco Maselli

Un altro ‘tassello’ è “Wang”, regia di Mirco Marmiroli che firma anche la sceneggiatura insieme a Ye Yan, il protagonista. Girato a Camposanto, racconta la storia di Wang, una di quelle che non vengono mai raccontate. Una storia che ne racchiude altre, dove le giornate sono composte da piccoli gesti ripetitivi. Wang è una di quelle persone che ignoriamo incrociandole per strada, di quelle che consideriamo troppo diverse perché originarie di luoghi fin troppo lontani. Ma Wang è più simile a noi di quanto il volto non riesca a mostrare.

“Il respiro del Gigante” – regia e sceneggiatura di Emanuele D’Antonio – è stato girato sull’Appennino modenese, a Piandelagotti. E’ la storia di un uomo in viaggio tra la natura e gli eventi. Un momento di riflessione sul terremoto e sul rapporto che l’uomo ha stabilito con la natura.

“Happy Birthday Rovereto” – soggetto, regia e fotografia di Nicola Xella, interpretato da Giuseppe Sepe – racconta Rovereto due anni dopo il sisma. C’è uno scarto profondo tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Ed è esattamente lo spazio che separa il reale dall’irreale dove appare l’immagine di un clown a unire realtà e aspettative.          
L’occasione (sceneggiatura e regia di Corrado Ravazzini, da un racconto di Antonio Borelli, interpreti Marco Alterio e Susanna Ferretti) è la storia di una coppia rientrata a casa dopo un breve viaggio. Dalla vacanza hanno portato un souvenir, una bottiglia di buon vino per un’occasione speciale. Ma qual’è “l’occasione”? La risposta potrebbe essere nel presente. Tratto da un episodio realmente accaduto.

Infine “404 Time not found”, regia di Giuseppe Ferreri, interpreti  Eleonora Giovanardi e PierGiuseppe Francione. Girato a Medicina, racconta la storia di  Eleonora e Matteo, che condividono spazio e tempo la sera della prima scossa. Insieme compiono i passi di una danza, dando luogo alla creazione di un rituale di cui forse non si ha piena coscienza.

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