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QUANDO NEL NEGOZIO DI LEONARDO C'ERANO I PINGUINI - Indicatore Mirandolese

 

A quell’acuto osservatore che è il Barnardon non poteva di certo sfuggire la visita che Angelo Lombardi, allora notissimo presentatore della trasmissione televisiva “L’amico degli animali”, fece a Mirandola il 15 settembre1963, inqualità di testimonial delle lane Pinguen vendute nel negozio di Leonardo in via Curtatone. Angelo Lombardi rimase a Mirandola due giorni. All’arrivo, momento in cui i mirandolesi e l’Amministrazione comunale gli riservarono un’accoglienza davvero calorosa, destò da subito molta curiosità perché venne portando con se un pinguino (come primo testimonial della linea di lane omonima)in carne e ossa chiamato Bi Bo Bu e accompagnato dal suo aiutante, un mulatto, che aveva il compito di prendersi cura del pinguino che andava bagnato (per la sua sopravvivenza!) almeno ogni due ore.

Alloggiò insieme al suo fidato aiutante ed il….pinguino presso l’hotel “Aquila Nera” in piazza Matteotti, e si dimostrò da subito grande amante della cucina emiliana, pranzando al “Ristorante Duomo” di Sibel Anderlini, nonché amante del cognac francese, che bevve comodamente seduto al Caffè del Teatro. Il pinguino fu poi portato nel negozio di Leonardo, dove destò molta ammirazione nei mirandolesi, giovani e non. Durante il soggiorno mirandolese di Lombardi venne anche inaugurata la nuova illuminazione di piazza, tra lo stupore di tutta la cittadinanza, evento citato tra l’altro nel Barnardon dell’anno successivo (1964) che nel “Dascors general” ricorda l’avvenimento con grande soddisfazione e stima. Nella vetrina del negozio di Leonardo si può notare dalla parte sinistra il foulard del Castello con l’effige di Giovanni Pico, stampato appositamente per l’occasione; nella vetrina a fianco (l’ex cartolibreria “Zoe”) si intravede un quadro – pannello di quasi 2m x 2 di Oden Bellini, rappresentante anch’esso il Castello dei Pico prima dello scoppio del torrione nel 1714, dipinto per l’occasione, poi donato da Leonardo all’Itis “Galilei” cittadino, dove è tutt’ora esposto all’entrata della Direzione.

Giulio Paltrinieri

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