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“NELL’ERA DEL CONTROLLO E DEL RICATTO, IL CONTANTE IN TASCA CI FA SENTIRE CITTADINI LIBERI” - Indicatore Mirandolese

“NELL’ERA DEL CONTROLLO E DEL RICATTO, IL CONTANTE IN TASCA CI FA SENTIRE CITTADINI LIBERI”

La proposta del Governo di alzare il tetto del denaro liquido è già motivo di scontro: “Ma i soldi sono di chi li guadagna”

Un tetto ai pagamenti cash a 10mila euro? Sono pochi i contrari alla proposta del Governo di alzare limiti del denaro liquido a disposizione, ma pochi anche coloro, tra gli intervistati che sull’argomento decidono di metterci la faccia. C’è addirittura chi affretta il passo, quasi infastidito. “Sa perché succede questo?” commenta un commerciante che preferisce l’anonimato. “Perché è già diventata una questione politica, e allora sei di sinistra se non la pensi come il governo, sei di destra se favorevole e così la gente preferisce non rispondere quando di fatto occorrerebbe andare oltre la politica e giudicare una proposta nella sua sostanza. I soldi sono di chi li guadagna ed è giusto, quindi, che noi cittadini possiamo disporne come meglio desideriamo, perché né le banche né lo Stato possono tenerci sotto ricatto, né tanto meno può farlo la digitalizzazione, che penalizza anziani e categorie deboli prive del conto in banca”.
Per una larga fetta della sinistra innalzare il tetto del contante facilita il ‘nero’, il sommerso e la proposta dell’on. Alberto Bagnai (Lega) è dunque oggetto da giorni di scontro politico e sociale. Parlarne in Piazza Costituente è quasi un tabù. Si rischia di essere considerati compagni o leghisti e allora meglio non rispondere, tuttavia i coraggiosi non mancano. “Per il cittadino ‘normale’ e mi permetto di usare questo termine – dichiara Paolo Pollastri – ex impiegato di banca vuol dire avere a disposizione ciò che è suo; chi è onesto continuerà a esserlo, chi vorrà trasgredire e approfittarne continuerà a farlo. La lotta all’evasione non può imporre restrizioni al cittadino onesto”. Per Anna Rebuzzi, ex docente del Galilei e per il marito Marco Troncone, ex dipendente comunale “Poter disporre di 10 o 5mila euro consente al singolo e alle famiglie di poter operare in piena libertà. L’economia sommersa non riguarda solo il contante, ed è quindi riduttivo pensare di azzerarla limitando il cittadino nell’uso del suo guadagno. Il neo governo sottolinea dovrebbe trovare una via di mezzo, da una parte lotta all’evasione, dall’altra consentire al cittadino di usufruire del contante”. Alfredo Nicolini va spedito nel suo ragionamento: “I soldi sono miei, non della banca e posso usarli a mio piacimento. La regola del tetto ai contanti a 1000 euro mette in ginocchio i pensionati – commenta Nicolini, che insiste sulla bontà della norma – perché l’impressione è di un sistema, nato con la pandemia, che voglia sempre più limitare la vita del singolo cittadino, o meglio controllarla”. “Come è accaduto in Canada gli fa eco l’amico quando il governo per punire i manifestanti contro le misure pandemiche ha bloccato i loro conti correnti; roba da sporca dittatura – commenta sdegnato. Stefano Valente, ex commerciante, è favorevole a qualsiasi importo: “Tetto o non tetto, l’evasione va combattuta non facendo le crociate contro il popolo e a quel po’ di contante che ha in tasca. Il contante dona sicurezza, non va rottamato è un mezzo utile, gradito al legittimo proprietario”.
Il consenso degli intervistati cala sulla moneta elettronica, “Costa di più e per tanti è un mezzo complicato. “L’Italia – ragiona Mario G., agricoltore – conta la maggior percentuale di anziani a livello mondiale e bisogna che la politica ne tenga conto, mica siamo tutti giovani e smart. Per quanto mi riguarda navigo in rete, me la cavo bene, ma preferisco disporre di moneta nel portafoglio: mi fa sentire a mio agio rispetto a forme alternative di pagamento. Poi, diciamoci la verità, gli evasori non spostano il denaro con il trolley. l’evasione in grande stile è ormai tutta digitale, e globalizzata”. Lorenzo Reggiani fa due conti. “La ricchezza finanziaria degli italiani, oltre 5256 miliardi di risparmi, viene gestita dal mondo bancario. Il denaro contante consente una certa libertà di spesa, di autonomia di movimento, che evidentemente non piace a banche e Stato. Meno contante lo Stato permette di prelevare e usare e meno libertà ci viene concessa, questa è la verità, e in pandemia ne abbiamo avuto un assaggio. Poi, certo, l’evasione c’è, ma viene usata come capro espiatorio per mettere sotto ricatto i cittadini. In certi Paesi, come in Svizzera, dove la tassazione è ragionevole l’evasione si misura col contagocce. La