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NELL’AREA SUBINTENSIVA RESPIRATORIA DI MIRANDOLA: “COSÌ CERCHIAMO DI EVITARE LA VENTILAZIONE INVASIVA” - Indicatore Mirandolese

NELL’AREA SUBINTENSIVA RESPIRATORIA DI MIRANDOLA: “COSÌ CERCHIAMO DI EVITARE LA VENTILAZIONE INVASIVA”

Parla Rodolfo Murgia, direttore dell’U.O. di Pneumologia che ospita quattro posti letto costantemente monitorati: “Persone con situazioni gravi dovute a polmoniti bilaterali da Covid; tre dei quattro pazienti hanno un’età media di 55 anni”

Anche l’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola è impegnato nella gestione dell’assistenza legata all’emergenza Covid. Non solo con le aree dedicate al ricovero per acuti di pazienti positivi, ma  pur con quattro posti letto di terapia subintensiva respiratoria ricavati nel Corpo 02 dell’Ospedale, in particolare all’interno del blocco di chirurgia ambulatoriale. Responsabile medico di questi posti letto è Rodolfo Murgia, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell’Ospedale di Mirandola.

“L’area è stata approntata per rispondere all’emergenza sanitaria con quattro posti letto costantemente monitorati con strumenti di ultima generazione e ventilatori all’avanguardia – sottolinea il dottor Murgia –. Sono dedicati a pazienti con grave insufficienza respiratoria da polmonite bilaterale causata dal Covid, con una condizione clinica e respiratoria molto compromessa. Dei quattro pazienti ricoverati attualmente, tre hanno un’età media di 55 anni. Sono assistiti con ventilazione artificiale non invasiva, preceduta in genere da un tentativo di utilizzo di ossigenoterapia ad alti flussi. Il ricovero nell’area subintensiva ha l’intento di evitare, ove possibile, la ventilazione invasiva nelle terapie intensive”.

All’interno del reparto operano due équipe, quella della Pneumologia durante il giorno, mentre dalle 20 alle 8 il turno è gestito dall’anestesista di guardia.

“Voglio ringraziare tutti i colleghi medici e il personale infermieristico per il grande sforzo che stanno sostenendo – dichiara ancora Murgia –, oltre al dottor Alessandro Pignatti, direttore della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’Area Nord, per la preziosa collaborazione”.

L’attivazione dei posti letto di terapia subintensiva rappresenta un importante valore aggiunto per tutto il territorio dell’Area Nord e in particolare per l’Ospedale di Mirandola, dove è prevista la realizzazione di un’Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR): “Insieme alla Direzione aziendale – conclude Murgia – stavamo lavorando a questo progetto, che ora è stato temporaneamente sospeso per fronteggiare l’emergenza in atto, approntando questi quattro posti letto di subintensiva dedicati ai pazienti Covid positivi”.

“In pochi giorni – aggiunge Giuseppe Licitra, Direzione medica del Santa Maria Bianca – siamo riusciti ad attivare quattro posti letto di subintensiva da dedicare ai quadri Covid più instabili. Tutto questo è stato possibile grazie ad un grande lavoro sinergico che ha coinvolto i professionisti e gli operatori della Pneumologia, dell’Anestesia e tutti i Servizi tecnici che sono intervenuti rapidamente, assicurando un supporto decisivo. A questo proposito un doveroso ringraziamento va in particolare al dottor Murgia, al dottor Pignatti, ai Coordinatori infermieristici Cestari, Abbottoni, Biagini e ai Servizi aziendali, il Servizio Unico di attività Tecnica (SUAT), il Servizio di Ingegneria Clinica (SIC) e il Servizio Information and Communication Technology (ICT). Auguro buon lavoro alle équipe mediche e infermieristiche impegnate a garantire, in questa nuova sezione, il loro preziosissimo contributo clinico ed assistenziale”.

Il profilo – Cinquantadue anni, cremasco, specializzato in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Rodolfo Murgia è arrivato a Mirandola ad aprile scorso dall’Azienda USL di Piacenza, dove ha trascorso metà della sua carriera professionale, lavorando per 15 anni presso la Pneumologia dell’Ospedale di Piacenza. Precedentemente, il dottor Murgia ha maturato esperienze in Rianimazione, Pronto soccorso, Riabilitazione Respiratoria e Pneumologia presso l’Azienda Ospedaliera di Crema. Negli anni si è occupato, tra le altre cose, di endoscopia toracica, disturbi respiratori nel sonno e delle patologie dell’apparato respiratorio acute e croniche, con un occhio di riguardo per l’innovazione e la tecnologia applicate al monitoraggio domiciliare dei pazienti con affezioni respiratorie critiche