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MUSICA, PUB, AMORI E LONDRA IN "ALTA FEDELTA'" - Indicatore Mirandolese

MUSICA, PUB, AMORI E LONDRA IN “ALTA FEDELTA'”
  • Titolo: Alta fedeltà
  • Autore: Nick Hornby
  • Editore: Guanda (collana Le Fenici)
  • Anno: 1995
  • Pagine: 254
  • Prezzo: 11 €

 

Il linguaggio di Hornby in “Alta fedeltà” mi è sembrato un incrocio, una perfetta miscela, tra quello di Salinger e quello di Kerouac. Il romanzo si svolge in una città che adoro, Londra, dove il protagonista, Robert, è titolare di un negozio di dischi. All’età di trent’anni viene per l’ennesima volta “scaricato” da una ragazza e inizia, quindi, a fare il punto della sua vita esaminando i traguardi che ha raggiunto e pensando a quello che invece non è riuscito a fare.

Robert ci parla in modo schietto e ironico del suo rapporto con le donne, cercando di capire i motivi che le hanno portate sempre a preferire a lui qualcun altro, dal primo flirt alla prima storia seria. Autore anche dello script cinematografico “An education”, film che mi aveva entusiasmata moltissimo, Hornby ci regala questo romanzo che parla delle inquietudini che vive Robert in un periodo della sua vita in cui non riesce a capire bene chi è e che cosa vuole, non sa se è giusto fermarsi e avere una certa stabilità, o se invece è meglio sfruttare a pieno tutto ciò che la vita, sentimentale e non, offre ai giovani al giorno d’oggi.

Gremito di citazioni musicali, il protagonista ci porta nel suo mondo fatto di musica, di pub londinesi, di sentimenti antichi e recenti. Parla a una generazione, senza usare giri di parole, delle paure e dei timori che tutti condividiamo e che ci hanno fatto rimanere svegli la notte almeno una volta. Il romanzo è stato definito un “cult generazionale” che non mi ha permesso di uscire dalla libreria a mani vuote, nonostante i dieci libri “work in progress” che ho a casa. Robert ci cattura, dalla prima all’ultima pagina, dal primo titolo di canzone citata ci fa capire che è uno di noi, che ci possiamo immedesimare perché quello che ha fatto, detto o provato, lo abbiamo fatto, detto e provato anche noi. E quindi non si riesce a fermare la lettura, vogliamo avere un aiuto e sapere cosa ha capito lui dopo aver analizzato tutto a fondo, vogliamo sapere come è uscito da questa giungla di tentazioni e opportunità che è diventato il mondo. Ma dietro il capriccio della voglia di evasione e libertà (che ricorda quasi “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino) Hornby ci fa anche capire quanto abbiamo bisogno e quanto sia bello avere, in realtà, qualcuno a cui dedicare una bella canzone.

 

         Greta Sala

(greta-allaboutgreta.blogspot.com)

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