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MARZO CALDO E SECCO MA APRILE PORTA LA PIOGGIA - Indicatore Mirandolese

MARZO CALDO E SECCO MA APRILE PORTA LA PIOGGIA

Marzo 2019 straordinariamente mite e avaro di precipitazioni. Questa il risultato dell’analisi sulle rilevazioni meteorologiche raccolte, nel mese appena passato, dall’Osservatorio geofisico del Dief, Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore).

Presso la stazione storica di piazza Roma, infatti, la temperatura media di marzo 2019 è risultata di +12.6°C, superiore di 3°C rispetto al valore climatologico di riferimento relativo al periodo 1981-2010. «Il marzo, appena terminato – dice l’esperto Luca Lombroso di Unimore – risulta il terzo marzo più caldo dal 1861. Considerando la serie storica, i mesi di marzo più caldi si sono avuti nel 2012 e nel 2017 con 13.6°C, mentre il più freddo risale al 1875, con una temperatura media di +4.3°C». Nel giorno più freddo, il 14 marzo, si è registrata una temperatura minima di +5.1°C. Per contro la temperatura più alta si è avuta il 25 marzo con 22.3°C.

Decisamente scarse le precipitazioni: marzo 2019 ha registrato soli 5.3 mm di pioggia, con un deficit del 90 per cento circa rispetto alle attese della climatologia riguardanti il trentennio 1981-2010, che vorrebbero in marzo una media di 49.7 mm di pioggia. Quantitativi inferiori di piogge, a marzo, si ebbero solo nel 2012 (4.8 mm), 2002 (4.5 mm), 1994 (0.4 mm), quindi nel 1968 e in altri 13 anni.

Nelle altre stazioni, a Modena presso il Campus Dief, in periferia cittadina, si è riscontrata una temperatura media di 10.7°C con 7.4°C mm di piogge totali nell’arco del mese. Gli estremi termici mensili sono stati di -1.8°C di temperatura minima il 14 marzo, e di 24.1°C come temperatura massima più alta, il 24 marzo.

Aprile porta, finalmente, un cambio della circolazione. Da metà settimana, fra mercoledì 3 e giovedì 4, è infatti previsto l’approfondimento di una saccatura dal medio-alto Oceano Atlantico al Nord Italia. Un fronte freddo riporterà così le piogge e, data la stagione, anche i classici temporali primaverili. I fenomeni saranno, però, piuttosto irregolari come distribuzione. Dunque è prematuro stabilire se sarà un cambiamento sufficiente a porre fine al lungo periodo di siccità attualmente in corso.

«Le temperature – afferma Luca Lombroso – saranno in diminuzione anche in maniera piuttosto marcata, 5-6°C, rispetto ai valori attuali, anche se è bene ricordare che, fino ad ora sono viaggiati su valori climatologici superiori alle medie del periodo. Dunque, è più corretto parlare di fine del caldo precoce piuttosto che di ritorno del freddo».