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LA MIRANDOLA DEL BASKET E' DI NUOVO IN SERIE D - Indicatore Mirandolese

LA MIRANDOLA DEL BASKET E’ DI NUOVO IN SERIE D

La Mirandola del basket torna in serie D dopo oltre trent’anni dal primo approdo. Ad affacciarsi nella prestigiosa categoria è l’asd New Basket Mirandola (allora era stata la Polisportiva Pico). La notizia, giunta nel pomeriggio del 25 luglio, ha subito galvanizzato l’ambiente gialloverde. «Si è iniziato a discutere del progetto a febbraio. – spiegano i dirigenti della Nbm – Dopo averlo studiato ed avergli dato una forma siamo andati alla Federazione Pallacanestro, chiedendo un’ammissione come non avente diritto. È stato un progetto basato sui giovani, sulle collaborazioni tra società, mirato non solo a far crescere la nostra di società ma anche e soprattutto a far crescere la “Mirandola cestistica” e non, tentando di riportarla ai “vecchi splendori”». La serie D era stata raggiunta per la prima volta, a Mirandola, dalla Polisportiva Pico nel campionato 1985-1986, sotto la guida del compianto Andrea Ganzerli, “il coach” per eccellenza. Da lì era partita una lunga e gloriosa stagione, che aveva portato la Polisportiva fino alla serie B, per poi scomparire dal basket “che conta”. Ora la Nbm cerca di rinverdire quei fasti. «Abbiamo cercato giocatori di varie carature, alcuni ci hanno dato fiducia fin da subito mentre ed altri, non sicuri della categoria, hanno giustamente intrapreso una strada differente. Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare per tutti gli altri aspetti societari non perdendo di vista nessun obbiettivo. L’attesa degli ultimi giorni è stata spasmodica, con sempre il “click” pronto sul sito della Federazione per vedere se il nostro sogno era diventato realtà, per vedere se i nostri sforzi erano stati ricompensati oppure se erano stati vani, per vedere se il nostro progetto poteva davvero essere interessato ed essere apprezzato dalla Fip». «Sinceramente mi devo ancora umanamente svegliare da questa notizia. – è il commento di coach Luca Dotti – Una soddisfazione globale a supporto di tutti gli sforzi fatti sino ad oggi. Ora è tanta la curiosità nel vedere l’impatto che questa nuova categoria avrà su un gruppo che, per la maggior parte, si affaccia per la prima volta a questo mondo che, sia pur di un solo gradino più alto, consente una maggior visibilità e genera un livello tecnico e fisico molto differente da quanto affrontato sino ad oggi».

Neanche il tempo di festeggiare la notizia della serie D che la Nbm si è buttata sul mercato. Dal Psa Modena arriva Federico “Fred” Vivarelli, classe 1998, ala forte di 190 cm già campione d’Italia Under 20 Élite con Ferrara; da Cento arrivano invece tre prestiti nati nel 2000: Giacomo “Jack” Manzi, play-guardia di 188 cm, reduce da una strepitosa stagione con l’Under 18 Élite con la quale è arrivato fino alle Final Four, Alberto Patrese “Bebbo”, playmaker di 177 cm, e Filippo Ghidoni, ala di 187 cm, giocatore molto duttile grazie alla sua strapotenza fisica. I tre “millenials” approdano a Mirandola grazie nata anche una preziosa collaborazione con una storica società italiana di basket, la Benedetto ’64 Cento. Artefici del colpo sono stati i dirigenti biancoverdi Marco Tognoni e Matteo Zaccarelli da una parte, ed il responsabile del settore giovanile centese Marco Savini ed il presidente della Benedetto ’64 Roberto Spera dall’altra. La collaborazione mira alla crescita dei ragazzi di entrambe le società. Alcuni ragazzi dell’Under 18, selezionati in accordo dai due sodalizi, andranno a far parte dell’Under 18 Élite della Benedetto con la formula del prestito annuale; dall’altra parte alcuni ragazzi di Cento, usciti dal settore giovanile, andranno a far parte integrante del roster della Serie D biancoverde, sempre con la formula del prestito; a loro si unirà il vice di Marco Savini, Filippo Curati, che prenderà il ruolo fondamentale di assistant coach di Dotti.

Infine, è arrivata la conferma ufficiale del ritorno della “bandiera” della Nbm, Stefano Truzzi (foto), reduce da un grave infortunio che lo ha tenuto ai box per tutta la stagione scorsa. «Miglior marcatore per due anni di fila, – spiegano in casa gialloverde – Stefano è un tassello fondamentale per noi, oltre che per il valore tecnico indiscutibile, soprattutto per quello umano».