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IL SAGGIO "DIMENTICATO" DI DOSSETTI - Indicatore Mirandolese

IL SAGGIO “DIMENTICATO” DI DOSSETTI

Lo scorso 12 gennaio lo studioso mirandolese Enrico Galavotti ha partecipato, come relatore, a un importante convegno per ricordare i 20 anni della morte di don Giuseppe Dossetti, nel corso del quale è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (nella foto mentre si complimenta con Galavotti).Galavotti, ricercatore presso il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara, ha parlato dell’attività di Dossetti come canonista e in particolare di un testo che lui scrisse a ventisei anni, nel 1939. Il saggio, commissionato (e firmato) da padre Agostino Gemelli (rettore dell’Università Cattolica), fu poi utilizzato da Pio XII, nel 1947, per procedere al riconoscimento canonico dei primi istituti secolari. Una pagina importante, dunque, non solo per la storia della Chiesa, ma anche per l’Italia repubblicana. Come ha spiegato Galavotti, gli scambi epistolari con la segreteria di Stato vaticana, dopo la Liberazione, «saranno intensi soprattutto durante la delicata fase di redazione della nuova Costituzione, durante la quale Dossetti dovrà svolgere anche un’intensa opera di mediazione per smussare le più forti rivendicazioni confessionali avanzate dalla Santa Sede». Il saggio di Dossetti, in un primo tempo ignorato dalle autorità vaticane (il sant’Uffizio aveva addirittura deliberato il ritiro immediato del testo e la distruzione delle copie circolanti) venne ripreso come punto di riferimento importante per la redazione dei due atti ufficiali di Pio XII che riconobbero gli istituti secolari; ma le intenzioni originarie dell’autore risultarono distorte, provocando quella che lo stesso Dossetti definì, più tardi, «un’enorme deviazione».

Il convegno si è svolto alla Fondazione per le scienze religiose di Bologna, con un parterre degno delle grandi occasioni. Insieme a Galavotti sono intervenuti Pierluigi Castagnetti, il vicepresidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e lo storico Alberto Melloni. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha portato un suo breve saluto, sottolineando l’importanza dell’iniziativa e complimentandosi coi relatori. Tra il pubblico erano presenti, tra gli altri, i ministri Valeria Fedeli e Graziano Delrio, Romano Prodi e Pierferdinando Casini, gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick e Valerio Onida, l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi. Una soddisfazione non da poco per Galavotti, che oltre a insegnare Storia del Cristianesimo all’Università di Chieti è membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e della Commissione per l’Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi, tra i quali “Il professorino. Giuseppe Dossetti tra crisi del fascismo e costruzione della democrazia 1940-1948” (Bologna, Il Mulino, 2013)