Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image
Scroll to top

Top

"IL REFERENDUM E' UNA PRESA IN GIRO" - Indicatore Mirandolese

“IL REFERENDUM E’ UNA PRESA IN GIRO”

«Con la raccolta di firme per indire il referendum sull’ospedale di Mirandola, Forza Italia Lega Nord e Movimento 5 Stelle, stanno prendendo in giro i cittadini». Così il sindaco di Mirandola Maino Benatti sulla vicenda del referendum per l’ospedale cittadino “Santa Maria Bianca”.

«Raccontano che col referendum – spiega Benatti – si decide la salvezza dell’ospedale, ma il referendum per cui raccolgono le firme è solo consultivo, ovvero non decide nulla, non comporta alcun tipo di vincolo per nessuno, ma serve solo a sondare il  parere dei Mirandolesi, con un costo superiore ai 60 mila euro per le casse comunali. Dicono inoltre che il sindaco vuole chiudere l’ospedale. Mentono sapendo di mentire. Io ho sempre lavorato per salvaguardare, modernizzare e qualificare l’ospedale cittadino. Chiedono un percorso partecipato per il Santa Maria Bianca, una richiesta che ci trova senza dubbio d’accordo, senza bisogno di indire costosi referendum. Abbiamo proposto ai promotori del referendum di avviare da subito un percorso partecipato, tutti assieme, risparmiando tempo e denaro, ma non hanno accettato. Il percorso per il nostro ospedale, coinvolgendo i cittadini, lo faremo noi anche attraverso un ordine del giorno in Consiglio comunale. Ci aspetta una nuova fase di programmazione sanitaria ed è giusto arrivare al confronto con Usl, Regione e altre istituzioni con un progetto partecipato e una proposta ampiamente condivisa da tutto il territorio dell’Area Nord. In primo luogo il nostro ospedale deve guardare avanti e non indietro a qualche anno fa, come vorrebbero invece i promotori del referendum. Il Santa Maria Bianca deve essere ulteriormente qualificato e arricchito con nuovi servizi e deve essere organizzato in modo da rispondere alle esigenze dei pazienti. Ricordo infine che per il nostro ospedale, sono stati investiti dalla Regione 20 milioni di euro per le opere di ripristino in seguito al terremoto del 2012. Ennesima prova, se ce ne fosse bisogno, che nessuno vuole chiudere il Santa Maria Bianca».