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[video] HAEMOTRONIC CRESCE E ASSUME PERSONALE - Indicatore Mirandolese

Biagio, Giordano, Matteo e Paolo sono i nomi di chi perse la vita in quel terribile maggio del 2012 e a loro è dedicata la targa commemorativa all’ingresso dell’azienda. Fu un momento durissimo, ma da lì Haemotronic spa, una delle eccellenze del distretto biomedicale di Mirandola, è ripartita. Anni di lotte e sacrifici che, come ci spiega Mattia Ravizza, presidente del consiglio di amministrazione di Haemotronic, hanno portato al successo: «Ripensando ai quei giorni post sisma, il nostro orgoglio è proprio quello di poter dire che oggi lavorano qui quasi il doppio delle persone che vi erano nel 2012. Abbiamo ricostruito gli stabilimenti e le nostre produzioni vanno in tutto il mondo: siamo molto felici di quanto siamo riusciti a fare». Oltre 30 i milioni di euro spesi per la ricostruzione dei siti produttivi e fortissimi gli investimenti anche negli Stati Uniti e in Messico: una nuova realtà produttiva nata da zero nel 2017 e che oggi raccoglie già 320 dipendenti che lavorano per il mercato americano.  Un processo di rinascita rapido, avvenuto in pochi anni, anche grazie al contributo fondamentale della Regione e delle Amministrazioni locali. 360 sono al momento i dipendenti impiegati nello stabilimento di Mirandola: quasi tutti provenienti dal territorio. E anche questo è un aspetto, a detta di Mattia Ravizza, che è motivo di orgoglio:

«Io credo che il distretto di Mirandola abbia dato grande prova di forza, rimettendosi in piedi rapidamente e ripartendo dopo la tragedia del 2012. Abbiamo imparato delle lezioni e colto delle opportunità per diventare ancora più forti di prima: adesso speriamo di proseguire su questa strada».

Numeri talmente positivi, quelli di Haemotronic, da richiedere nuovo personale da assumere. Non semplicissimo da trovare, però, e questo vale per un po’ tutte le aziende del distretto. «E’ vero – chiosa Ravizza – incontriamo qualche difficoltà al giorno d’oggi nel trovare operai specializzati e quadri. C’è però stato, qualche giorno fa, un career day proprio qui a Mirandola in cui noi di Haemotronic insieme ad altre aziende abbiamo incontrato i ragazzi delle scuole superiori del posto; una buona iniziativa per avvicinare giovani e imprese. Approfitto anche per lanciare un appello io stesso ai giovani del territorio: quello di mettersi in gioco e di provare l’esperienza di lavorare nel distretto biomedicale: le opportunità sono tante, il lavoro è internazionale e a stretto contatto con diverse culture e con aziende anche intercontinentali. Tutti aspetti positivi, ancor più in un’Italia dove sono molte, purtroppo, le cose che non vanno». Insomma Mirandola è viva. E lo sono anche le sue aziende.

Andrea Colazilli