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CARO ODOARDO, NON DIMENTICHEREMO IL TUO ESEMPIO - Indicatore Mirandolese

CARO ODOARDO, NON DIMENTICHEREMO IL TUO ESEMPIO

È stato molto intenso il lavoro realizzato quest’anno, intorno alla figura di Odoardo Focherini, dagli studenti della scuola secondaria di primo grado “Montanari”. Tra le varie iniziative si segnala l’attiva partecipazione alle celebrazioni del Giorno della Memoria, che hanno visto la posa di una pietra s’inciampo dedicata al salvatore di Ebrei in piazza Costituente, sulla casa nella quale abitò a Mirandola, un incontro di approfondimento in aula magna Montalcini e un video realizzato dai docenti. I ragazzi hanno anche prodotto propri elaborati, come una lettera scritta idealmente a Focherini. Una di queste, realizzata dall’alunna M.R., è stata pubblicata sul sito Internet della scuola e la proponiamo anche ai nostri lettori.

Mirandola, 5 Gennaio 2019

 Caro Odoardo Focherini,          

mi permetto di darti del tu. Sono venuta a sapere della tua condanna ingiusta e immeritata. Per i tedeschi salvare gli ebrei era un reato punibile e perciò ti hanno condannato. Proprio per questo io ti ammiro e ti ammirerò sempre per il tuo coraggio e la tua determinazione nel salvare gli ebrei e nella vita di tutti i giorni. Queste sono doti importanti e speciali che nessuno dovrebbe mai perdere perché, come ha detto un tuo compagno nel campo di concentramento: “Ti possono togliere l’identità, ma non il tuo sapere”. Ammiro molto anche la tua voglia instancabile e infinita di fare perché, anche quando ti hanno incarcerato, tu hai detto: “Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli ebrei, non rimpiangeresti se non di averne salvati di più”.

Questa frase mi ha colpito molto perché, nonostante tu sia stato condannato per aver salvato delle vite umane, perché era questo quello che facevi, hai avuto anche il rimorso di non averne salvate abbastanza. Quando hai deciso di iniziare a salvare gli ebrei non ti sei preoccupato di perdere il lavoro che tanto ti piaceva o di mettere a rischio la tua famiglia, di venire condannato o ucciso. Tu e tua moglie avete avuto il coraggio di fare del bene salvando quelli che stavano peggio di voi e donando loro tutto quello che avevate. Sei stato anche molto fortunato ad aver avuto delle persone intorno che ti sostenevano e ti aiutavano nell’ambiente di lavoro, in parrocchia…

Ammiro molto anche il fatto che quando scrivevi a tua moglie giravi intorno a un concetto molto forte senza dirlo e quindi senza farla preoccupare. Per esempio, nella tua ultima lettera a Fossoli, parlavi di “temporaneità”, una temporaneità che sapevi non ci sarebbe stata più poiché, avevi intuito, che dal luogo dove ti avrebbero portato non saresti più tornato.  Anche in queste circostanze non ti sei scoraggiato e, anzi, sei riuscito anche qui ad aiutare delle persone.

Spero, che in questa lettera tu abbia capito quanto hai seminato con tutto il bene che hai fatto nella tua vita; e ricordati che è vero che potevi fare di meglio… ma potevi fare anche di peggio o nulla, come hanno fatto in molti!