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ARTISTI DELLA BASSA: ANTONIO BEGARELLI - Indicatore Mirandolese

ARTISTI DELLA BASSA: ANTONIO BEGARELLI

A volte capita che le nostre chiese di campagna ci riservino delle sorprese nell’ambito del loro piccolo patrimonio artistico tramandato da secoli. E’ questo senz’altro il caso della chiesa parrocchiale di San Luca Evangelista a Camurana di Medolla ed è merito dello studioso Alfonso Garuti l’aver riscoperto dal 1988 un piccolo tesoro della scultura rinascimentale presente nella chiesa.

Si tratta di un busto di Cristo Redentore, ma si ignora come sia approdato alla chiesa della frazione; in passato per un certo tempo fu sistemato in una nicchia nel cortile interno della canonica, prima di trovare collocazione in chiesa. La scultura, che è stata restaurata negli anni ’90, presentava alcune fratture ed era coperta da una patina di sporco: con la pulitura ne è riemersa l’alta qualità e la finezza del modellato.

Il busto è tagliato sotto le spalle, i capelli lunghi si spandono liberamente attorno alla testa, la barba è separata in due ciocche, l’espressione del viso serena. L’autore di questa pregevole opera è il modenese Antonio Begarelli, importante scultore del primo ‘500. Egli lavorò esclusivamente per tutta la sua carriera con la terracotta, con la quale realizzò gruppi statuari grandiosi e complessi, nonché una serie di piccole opere per la devozione privata.

Nato a Modena nel 1499 (morto nel 1565) da un padre di professione fornaciaio (produttore di manufatti di terracotta ma non artista), non ci sono notizie sicure sul suo apprendistato, che probabilmente avvenne fuori città. La sua prima opera importante risale al 1522 ed èla Madonnadi piazza, ora conservata ai Musei civici di Modena, così chiamata per essere stata collocata in una nicchia sulla facciata del palazzo comunale di quella città. Begarelli realizzò la statua partecipando ad un bando per un’opera pubblica indetto della municipalità; sbaragliò la concorrenza presentandosi con la scultura già ultimata invece che con un bozzetto e da lì ebbe avvio la sua fortuna artistica che lo vedrà molto impegnato per le chiese modenesi ma anche fuori della città, a Parma e a San Benedetto Po.

L’ideale classico di cui poteva vedere i modelli nell’opera contemporanea di Raffaello e Correggio ispirò tutta la sua produzione, le sue figure esprimono la bellezza ideale anziché rifarsi a dei tipi reali, inoltre aveva l’abitudine di coprire il colore rosso della terracotta col bianco di piombo (biacca) per dare alle sue sculture l’aspetto del marmo, espediente lontano da ogni intento di realismo. Della stima di cui godesse presso i contemporanei per l’alto livello raggiunto nella gestualità ed espressività delle figure ce ne tramanda Vasari riportando il giudizio che Michelangelo avrebbe espresso sull’opera di Begarelli «Se questa terra diventasse marmo guai alle statue antiche». Il busto del Cristo Redentore di Camurana si trova al palazzo ducale di Sassuolo ricoverato presso il deposito dei beni artistici istituito dalla Soprintendenza per i Beni artistici e storici di Modena e Reggio Emilia a seguito del terremoto del maggio 2012 ed è in buone condizioni conservative.

 

Simonetta Calzolari

 

 

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