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IN TANTISSIMI PER RICORDARE TITO DOTTI - Indicatore Mirandolese

IN TANTISSIMI PER RICORDARE TITO DOTTI

Una folla di oltre 150 persone ha riempito i due piani di Villa Giardino di Cavezzo, il 14 dicembre, per partecipare alla serata in ricordo di Tito Dotti, scomparso il 18 novembre scorso dopo una lunga malattia. I partecipanti (amici, parenti, colleghi e tutti coloro che hanno conosciuto Tito e hanno avuto il piacere di condividere con i famigliari un momento affettuoso) sono stati accolti con un buffet a base di gnocco fritto, affettati e vino, per rispettare le abitudini convivali che Tito era solito adottare. Dopo la degustazione è seguito il momento dei ricordi. La narrazione delle vicende esistenziali di Tito è stata condotta dai figli con il supporto di numerose slides di Power Point ricche di fotografie, immagini, documenti e didascalie, perché la storia individuale dell’uomo si intrecciasse a quella più generale del nostro Paese e a quella più particolare di Cavezzo, la comunità locale di appartenenza. Ed è quindi riemersa anche una storia comune, quella di una generazione di cavezzesi e non, che si è di volta in volta ritrovata e riconosciuta nelle diverse tappe biografiche che cadenzavano la narrazione. Alla proiezione delle slides, dopo un contributo video dell’amico Clemente Mai e il tenero ricordo della nipotina Alice Dotti, si sono alternati gli interventi di personalità che hanno ricordato Tito nei diversi momenti: Giancarlo Barbieri ha tratteggiato l’amico, l’educatore e il direttore di colonia nei lontani soggiorni estivi degli anni Settanta; Silva Artioli, collega storica, ha raccontato il maestro di scuola, la loro formazione comune alla fine degli anni Sessanta, coinvolti da Sergio Neri, il loro modo nuovo di pensare e vivere la scuola; Alberto Sabbatini lo ha ricordato come uomo “politico” tout court, un autentico uomo della polis, immerso totalmente nella vita pubblica della comunità, costante riferimento del suo agire; Chiara Fattori ha sottolineato la grande attenzione di Tito per la ricerca storica e la trasmissione della memoria tra generazioni, ricordando la sua sensibilità per le attività culturali del proprio paese a cui dava anima e corpo; Giancarlo Tampellini si è soffermato invece sull’uomo di sport, in particolare rivelando aneddoti curiosi sulla sua longeva vita calcistica. Infine Stefano Lugli ne ha ricordato l’impegno, la serietà, la coerenza e il rigore nelle sue scelte politiche. Il tono che si è voluto dare all’evento è stato quello più lontano dalla facile commiserazione, ma più vicino al suo stile: pudico, distaccato, ironico, anche con momenti di ilarità. Insomma un modo rispettoso, a dire degli organizzatori e dei presenti, che Tito avrebbe apprezzato. Anche gli interventi sono stati improntati a un tono sì commosso, ma colloquiale, informale, che ha consentito ai partecipanti di vivere più serenamente un momento comunque difficile. Ha scritto una delle partecipanti: «Grazie per la serata: ho pianto, ho riso, ricordato tanto e questo … fa sempre benissimo». I famigliari, al termine della serata, hanno poi ringraziato tutti i partecipanti, gli oratori, i volontari e le volontarie della Coop Giardino, la compagnia de “Il Teatrino di Edo”, Gianni Greco di “Foto Nelson Cavezzo” e Clemente Mai per l’aiuto nella realizzazione della serata.

Milo e Lucio Dotti